antiriciclaggio: la procura europea

Scambio di informazioni tra la  Procura europea e l’Unità di Informazione finanziaria per l’Italia. L’Uif e la Procura europea (Eppo) hanno sottoscritto, infatti, un Protocollo d’intesa che disciplina lo scambio reciproco di informazioni  in attuazione del Quadro normativo europeo e nazionale.

L’accordo definisce, inoltre, la riservatezza delle informazioni trattate e prevede l’individuazione di aree tematiche per l’analisi congiunta di fatti ed informazioni. Infine, le due Istituzioni prevedono iniziative di formazione reciproca. Al fine di assicurare la massima riservatezza è previsto che i flussi informativi transitino tramite il Sistema informatico Uif dedicato alla gestione degli scambi di informazioni con l’Autorità giudiziaria e con le Uif estere.

La collaborazione con la Procura europea ha lo scopo di fronteggiare efficacemente le sempre più sofisticate minacce della criminalità economica a danno degli interessi finanziari dell’Unione europea. La Procura europea è stata introdotta nel 2020 con il sostegno di 22 paesi Ue, incluso il nostro Paese. I primi risultati hanno fatto recuperare 259mln di euro. Sono arrivate 4.006 denunce di reati, di cui 206 dall’Italia, e aperte 929 indagini.

Le indagini della Procura europea sono condotte sul territorio degli Stati membri ed i casi sono portati dinanzi ai Tribunali nazionali. Prima dell’istituzione della Procura Ue, solo la Magistratura nazionale poteva indagare e perseguire i reati a danno dell’Unione. Ma i poteri si fermavano ai confini nazionali, scontrandosi con la realtà di reati che spesso sono realizzati su schemi transfrontalieri.

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