BPER, la scelta dell’advisor e la presa della Bastiglia
Finora pochissime hanno rotto gli indugi, nominando un advisor per le fusioni. Tra questi, c’è la più contesa – almeno sulla carta – cioè la Bpm, e una tra le più tribolate, Veneto banca. Ma nella mappa delle popolari che hanno deciso di fare il gran passo starebbe per aggiungersi, secondo quanto si dice sul mercato, la Bper. E c’è anche una data, il 14 luglio: nel giorno della festa nazionale francese infatti si riunirà il consiglio di amministrazione della banca modenese, ormai prossima spa.
In realtà è possibile che la scelta sia ormai matura non è detto che la data venga rispettata: ci sarebbe ancora qualche dettaglio da mettere a punto, soprattutto perché nel risiko di fusioni di cui tanto si parla e per il momento niente si fa, nominare un consulente invece che un altro può creare seri conflitti di interesse. Insomma, si rischia di prendere come advisor banche d’affari già impegnate, o troppo vicine, proprio a quelle popolari potenziali candidate al matrimonio.
In questo gioco di incastri, si vedrà quale merchant bank vincerà l’incarico di accompagnare Bper nel processo di trasformazione e poi di potenziali alleanze: ben posizionata c’è Mediobanca, ma non è l’unica candidata. Di sicuro l’istituto sta accelerando: ieri ha aperto il cantiere per diventare spa, martedì potrebbe nominare l’advisor. Bruciare i tempi è un’altra cosa, però qualcosa si comincia a muovere.
Fonte: La Repubblica