Proposte di lettura: …a proposito dei ‘Giardini degli Angeli’, sia garantita l’autodeterminazione delle donne!

La proposta di lettura di questa settimana – a cura di Marina Bergamin Responsabile delle Politiche di Genere della Cgil di Vicenza che ringraziamo – si pone in continuità con la giornata del 28 settembre nel corso della quale tante donne sono scese in piazza per rivendicare il diritto ad un aborto libero e sicuro.

Scrive Marina Bergamin:
Una legge della Regione Veneto del 2017 prevede l’obbligo del seppellimento del ‘prodotto del concepimento’, sia in caso di aborto spontaneo che in caso di interruzione volontaria della gravidanza.

La donna può decidere solo se farsi carico del seppellimento e lasciare alle Ulss di farlo presso i cosiddetti ‘Giardini degli angeli’ che solerti Comuni hanno provveduto a costruire. Sono tombe bianche, fortunatamente anonime ma molto, molto visibili: un atto di accusa silenzioso.

Decidere diversamente una donna non può.

E qualcuno lo teorizza pure “lei signora Martina non ha diritto di scegliere, la vita è vita fin dal concepimento”.

Aggiungono “possiamo pensare noi a quel bambino non nato?”, “avere dato tutela pubblicistica significa riconoscere che anche quel primo battito è un bimbo” e infine “proponiamo che la legge veneta abbia cornice nazionale”: sono tutte voci di destra queste, lette sui giornali a Vicenza.

E voilà, senza dirlo chiaramente, si interviene sulla L. 194 e sulla libertà delle donne. Come se il massiccio numero di obiettori di coscienza negli ospedali non bastasse a rendere questa dolorosa esperienza un calvario!

Le donne italiane sono avvertite!

Noi crediamo fermamente che una donna debba essere libera di scegliere e che nessuno lo possa fare al posto suo, nemmeno lo Stato: questa è l’autodeterminazione che noi difenderemo sempre.

I Giardini degli angeli sono giusti se madri e padri hanno bisogno di un luogo dove piangere un figlio mai nato.

Ma bisogna rispettare chi decide diversamente, senza per questo essere additata come un’assassina insensibile.

E siamo a fianco di chi chiede l’abolizione di quella legge.”


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