Oggi vi proponiamo un articolo pubblicato su La Stampa dello scorso 21 settembre “MAHSA infiamma l’Iran“, come espressione di vicinanza alla protesta, che è dilagata dopo la tragica morte di Mahsa, una ragazza di 22 anni iraniana, uccisa dalla cosiddetta polizia della moralità perchè “mal velata”.
Migliaia di donne e uomini sono scesi a manifestare contro l’obbligo di velo.
Molti i morti, feriti e centinaia di arresti, tale è il risultato di una risposta repressiva da parte degli agenti, come testimoniano fonti del gruppo curdo per i diritti umani Hengaw.
Questa non è una “semplice” contestazione contro il velo obbligatorio. Questa è un’arma politica contro un sistema totalitario che nella violenza, nella repressione e nella politica del terrore fonda se stesso.
Qualcuno sui social parla di un nuovo movimento a cui attribuisce il nome “Donne, Vita, Libertà” e diffondendo il video di una donna a terra, colpita dalla polizia, i manifestanti twittano “Loro hanno pistole e proiettili, ma noi abbiamo l’un l’altro, siamo più forti delle loro armi“.
Esecutivo nazionale donne Fisac/CGIL