IL PRIMO NUMERO DI OTTOBRE 2015 Fisac Cgil approva l’accordo sul Piano industriale 2015-2017 Contributi per figli studenti INPS: Opzione Donna. Sentenze sul Lavoro. Il contratto dei bancari può essere un modello nazionale BPER, trasformazione ma con calma; i sindacati scrivono alle popolari Smontano bancomat con camion e gru Guida Fisac su: Handicap e Legge104 GRUPPO BPER F ederazione I taliana S indacale A ssicurazioni C redito FISAC CGIL approva l’accordo sul Piano industriale 2015-2017 Il Comitato Direttivo della FISAC del Gruppo BPER – riunitosi in data odierna presso la Federazione Nazionale in Roma - ha approvato con voto unanime gli accordi sottoscritti a Modena il 14 agosto scorso. Nel corso della partecipata e lunga discussione il Direttivo ha manifestato, innanzitutto, grande soddisfazione per essere riusciti ad allocare nei territori più disagiati una serie di attività che consentiranno di attenuare le ricadute occupazionali negative, in particolare in Sardegna e Campania; questo risultato deve essere apprezzato alla luce delle contrarie previsioni del Piano Industriale, ribadite da BPER a più riprese nel corso del confronto. Il Direttivo ha inoltre espresso la convinzione che le previsioni concordate rappresentano un utile ed equilibrato sistema di garanzie e di tutele per gestire le ricadute del Piano sul personale, ma anche la consapevolezza che la realizzazione dei progetti previsti ed il governo concordato delle sue ricadute sarà il risultato di un duro e lungo confronto, che ci vedrà impegnati sin dall’inizio di ottobre. Per far in modo che l’accordo quadro produca gli effetti positivi auspicati sarà indispensabile – oltre che verificarne tempo per tempo l’applicazione - vigilare con costante attenzione che la progressiva realizzazione delle riorganizzazioni previste, sia effettivamente e concretamente orientata al miglioramento dell’efficienza e delle condizioni di lavoro. Ciò sarà ancora più importante in considerazione delle prossime trasformazioni societarie della BPER, richieste dalla riforma legislativa delle Banche Popolari, e dei prevedibili processi di aggregazione con altri gruppi che si verificheranno subito dopo la trasformazione in SPA. Il Direttivo impegna tutti i quadri Sindacali Fisac del Gruppo ad illustrare il contenuto specifico dell’accordo, a presentarlo a tutti i lavoratori nelle assemblee unitarie che saranno calendarizzate a breve, ad assistere i colleghi in tutte le fasi di applicazione dell’accordo quadro ed a tenere costantemente informati i lavoratori sulla evoluzione del confronto sul Piano Industriale. Invitiamo tutti i colleghi a rivolgersi per qualunque necessità ai dirigenti Sindacali della FISAC, presenti in tutto il territorio nazionale ed in tutte le Aziende del Gruppo. Roma, 8 settembre ’15 Il Coordinamento FISAC/CGIL di BPER: GRUPPO FEDERAZIONE ITALIANA SINDACALE dei lavoratori delle ASSICURAZIONI e del CREDITO CAMERA DEL LAVORO METROPOLITANA DI BOLOGNA CONTRIBUTI PER FIGLI STUDENTI Vogliamo ricordare, con la riapertura delle scuole, che, in base all’art. 62 del CCNL ABI del 19/01/2012, per ciascun figlio (o equiparato) studente a carico di dipendente (o del coniuge purché non benefici di provvidenze analoghe), compete una indennità nella seguente misura: Tipologia Indennità Maggiorazione per frequenza fuori comune di residenza Studente media inferiore € 74,89 Studente media superiore € 105,87 € 51,65 Studente universitario € 216,91 € 77,47 L' accredito della "indennità studio" spetta per il numero di anni di durata del corso legale degli studi. Verrà effettuato con la busta paga del mese di ottobre per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori e entro il mese di marzo successivo a quello accademico di riferimento per gli studenti universitari. Nel primo caso è opportuno attestarla quanto prima, con la fotocopia dello scrutinio finale dell'anno scolastico. Si precisa che l'indennità è legata alla promozione (per universitari acquisizione di almeno 40 crediti formativi alla fine della sessione di esami dell’anno accademico di riferimento risultante da idonea certificazione) e non alla iscrizione all'anno scolastico successivo. Per gli studenti universitari iscritti al primo anno viene corrisposto come “anticipo” un assegno di € 116,20 che verrà poi decurtato dalla richiesta di borsa di studio successiva all’acquisizione dei 40 crediti formativi. Nella maggior parte delle aziende del credito è possibile fare la richiesta mediante Intranet Aziendale o con un modello interno, qualora non siano facilmente reperibili, abbiamo predisposto un modello di facile utilizzo con cui inviare le richieste del contributo. (Inviare una richiesta per ogni figlio interessato ). Richiesta borse di studio GRUPPO BPER F ederazione I taliana S indacale A ssicurazioni C redito Pensioni: Opzione Donna Le lavoratrici dipendenti che abbiano raggiunto i requisiti per accedere alla pensione con la cosiddetta opzione donna entro il 31 dicembre 2015 potranno fare la richiesta anche nel 2016. Senza aspettare le decisioni di governo e Ministero dell’Economia, è l’Inps che attraverso la nota n. 145949 del 14 settembre 2015 indirizzata ad alcuni patronati, conferma l’effettiva estensione di opzione donna. Non varrebbe dunque l’interpretazione secondo cui la data del 31 dicembre 2015 vale per la decorrenza della pensione (i requisiti andavano quindi raggiunti fino a fine 2014). Di conseguenza il beneficio va esteso anche a coloro che maturano i requisiti “a tutto il 31 dicembre 2015” (con decorrenza quindi successiva). Cioè, prima si poteva accedere a opzione donna avendo perfezionato i requisiti, 57 anni 3 mesi (58 anni 3 mesi per le autonome) con 35 anni di contributi, entro il 2014: la precisazione Inps sposta in avanti i termini, perché non considera più l’aggiunta di 12 mesi (18 per le autonome) di finestra mobile. L’Inps ha precisato che la pensione di anzianità (come è quella del regime sperimentale con opzione), in presenza dei requisiti anagrafici e contributivi e delle altre condizioni previste dalla legge, come la cessazione dell’attività lavorativa e l’apertura della finestra, decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda Pertanto, le lavoratrici che perfezionano i requisiti utili a comportare l’apertura della finestra della pensione di anzianità in regime sperimentale entro il 31 dicembre 2015, possono presentare domanda di pensione di anzianità, fermo restando la cessazione del rapporto di lavoro subordinato, al momento della decorrenza del relativo trattamento pensionistico, che potrà avvenire anche dopo il 2015. In altri termini i requisiti anagrafici, contributivi e di finestra devono essere perfezionati in maniera tale che la prima decorrenza utile della pensione si collochi entro il 31 dicembre 2015, ma la lavoratrice potrà decidere di lasciare il lavoro e di “optare” anche dopo tale data. Corte di cassazione, sentenza 17 settembre 2015 n. 18223 Nelle cause per dequalificazione o demansionamento del lavoratore è il datore di lavoro che deve provare di avergli assegnato mansioni rientranti nella qualifica posseduta e professionalmente equivalenti alle precedenti. L’assunto è la conseguenza della ritenuta natura contrattuale degli obblighi indicati, gravanti sul datore di lavoro a norma dell’art. 2103 cod. civ., obblighi la cui osservanza (o l’impossibilità della stessa) deve essere pertanto provata, in caso di contestazione, da colui su cui gravano. Il contratto dei bancari può essere un modello nazionale Il segretario della Cgil Susanna Camusso ha chiuso la tre giorni della Fisac ad Assisi. Al centro del suo intervento la necessità di sperimentare nuove forme di contrattazione, per essere ancora in grado di “modificare le condizioni materiali delle persone” “Noi abbiamo bisogno che le esperienze positive che facciamo diventino buone pratiche al servizio dell’organizzazione. Il contratto dei bancari è stato senz’altro una buona pratica. Per questo rappresenta un valore per la confederazione”. Con queste parole, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha chiuso i lavori del Forum della Fisac Cgil nazionale, che si è svolto ad Assisi da mercoledì 23 a venerdì 25 settembre. Tre giorni di confronto e dibattito che sono ruotati attorno al tema della contrattazione, del “mestiere del sindacato”, e che hanno visto la Fisac e la Cgil confrontarsi con manager e dirigenti dei principali gruppi assicurativi e bancari del paese. Dirigenti come Eliano Omar Lodesani (Intesa San Paolo), Paolo Cornetta (Gruppo Unicredit), Carlo Cimbri (Unipol Sai), Giuseppe Corni, Stefano Verdi e Andrea Prandi (BPER), che oggi 25 settembre, hanno partecipato al dibattito conclusivo, coordinato da Roberto Mania, giornalista de “La Repubblica”, nel quale si sono confrontati con Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil, e Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. E proprio a Camusso sono spettate le conclusioni della tre giorni Fisac, nelle quali il segretario Cgil ha insistito molto su un punto: “Il sistema delle imprese non ha una propria ipotesi di nuovo modello contrattuale”. E in mancanza di un modello capace di sostituire quelli ormai superati, la ricetta che si finisce per riproporre è sempre la stessa: la contrazione dei costi, attraverso il contenimento dei salari. E questo avviene – ha aggiunto il segretario Cgil – in un contesto in cui si sono “furiosamente” allargate le diseguaglianze (100 manager guadagnano come 13mila lavoratori, come ha ricordato Agostino Megale). Di qui la necessità di aprire una fase nuova, nella quale anche il sindacato deve andare oltre la sua capacità, comunque importante, di contrattare, anche con grande fantasia, in difesa dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. “Ci sono stagioni in cui bisogna sperimentare – ha detto Camusso – naturalmente senza mai mettere in discussione i valori fondamentali, ma nemmeno pensando che tutto si deve ripetere nel tempo. Noi in questi anni abbiamo sperimentato tanto sull’occupazione, ma pochissimo sulle condizioni di lavoro e sull’inclusione”. Servono “meno architetti e più costruttori” ha insistito Camusso, che su questo ha richiamato anche la necessità di sollecitare Cisl e Uil, che appaiono invece più refrattarie all’idea di “rompere gli schemi”. Il punto, per il segretario Cgil, è dare corpo alla contrattazione inclusiva. “I lavoratori in appalto – ha osservato Camusso – sono ormai la più grande categoria che c’è nel mondo del lavoro e sono figli di nessuno. Allora, la contrattazione inclusiva non è solo una bella parola – ha concluso Camusso – ma è l’unico modo che abbiamo perché contrattare continui a rappresentare il nostro strumento per modificare le condizioni materiali delle persone”. BPER, trasformazione ma con calma; i sindacati scrivono alle popolari Cambio di statuto? Una cosa alla volta. È quello che ha fatto intendere l'ad Banca Popolare dell'Emilia Romagna Alessandro Vandelli, che riguardo alla trasformazione in Spa dell'istituto non vuole spingere il piede sull’acceleratore: “Da aprile a ottobre si potrà vedere, prima di aprile non credo” ha dichiarato a margine dell'esecutivo Abi di Milano. Sulla metamorfosi in società per azioni, obbligatoria per legge entro 18 mesi dal decreto (quindi entro fine 2016), non ci saranno dunque cambiamenti prima dell'assemblea di bilancio di Bper in programma ad aprile. Il primo fattore a cui porre attenzione in vista del graduale cambiamento di pelle sarà lo Srep, il processo di revisione e valutazione prudenziale sulle banche sotto l’occhio vigile della Bce: “Siamo sereni da questo punto di vista ma è sicuramente un tema – ha aggiunto Vandelli a tal riguardo – quindi ci vorranno ancora un po' di mesi prima di vedere qualcosa di significativo". Nessuna preferenza, almeno non a microfoni accesi, sull’aggregazione con altri istituti: “Non ho shortlist su possibili partner. Siamo ancora in una fase molto interlocutoria, di conversazioni e confronti", ha spiegato l’ad della banca emiliana. I nomi dei candidati alla fusione con Bper restano quindi gli stessi: si parla di Credito Valtellinese, la Popolare di Sondrio, Carige e BPM mentre sembrano essere sfumate le potenziali nozze con Veneto Banca. Le “istruzioni all’uso” dei sindacati Sempre sul fronte della trasformazione in Spa, Vandelli è uno dei destinatari dell’ultima lettera firmata dai sindacati bancari e inviata a presidenti e amministratori di dieci istituti popolari d’Italia. “Vi chiediamo – si legge nella missiva firmata dai sindacati - di prevedere nella futura struttura societaria, in coerenza con l’impianto di governance che sarà posto in essere nei vostri istituti, forme di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso propri rappresentanti”. Il rischio rappresentato dal nuovo assetto delle popolari, secondo i sindacati, è quello di “cedere alla tentazione di una massimizzazione dei profitti a breve termine attraverso il mero taglio dei costi e la riduzione del personale”. Smontano bancomat con camion e gru Bomporto. Colpo nella notte alla filiale Bper di Solara, in azione sei banditi e tre automezzi. Bottino attorno ai 50mila euro BOMPORTO. Tre automezzi, tra cui un’auto di copertura, un carro attrezzi rubato e un furgone per caricare la cassaforte. Li hanno utilizzati i sei banditi che ieri notte alle tre si sono brutalmente portati via il bancomat della filiale Bper a Solara, con un bottino da quantificare, ma che si aggira sui 50mila euro. All’episodio hanno anche assistito impotenti alcuni testimoni, svegliati nel pieno della notte dal boato nel parcheggio dell’istituto, che si affaccia sulla veloce via Panaria. «Un rumore improvviso, quando ci siamo affacciati abbiamo visto quel carro attrezzi che in retromarcia aveva colpito la vetrata della banca, facendola cadere. E ci siamo accorti che nel frattempo avevano segato alla base le barriere di metallo utilizzato proprio per impedire che con un automezzo si finisse contro la banca. In tutto c’erano sei uomini. Quello che faceva da palo aveva singolarmente vistosi pantaloni bianchi». Altri due invece indossavano le pettorine catarifrangenti, come per dissimulare un intervento dopo un incidente. Tutti e sei però hanno agito a volto coperto, con altrettanti passamontagna. E hanno agito consapevoli che tra i botto e l’intervento dei carabinieri sarebbero passati i minuti necessari per completare il colpo. Con l’ausilio delle corde e del traino del carro attrezzi mentre suonava l’allarme hanno infatti smurato la cassa del bancomat, e l’hanno caricata su un furgone, poi con tutta calma si sono dileguati, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I testimoni, famiglie che abitano nei pressi hanno riferito la scena, che i carabinieri stanno cercando riscontri anche nei servizi di videosorveglianza della banca e dei vicini esercizi. Anche perché la banda - forse nomadi, tra i più specializzati in questo tipo di colpi - avrà effettuato nelle ore precedenti i necessari sopralluoghi, favoriti dalla posizione della banca. Il carro attrezzi poi è stato ritrovato in mattinata a Medolla. Fonte: La Gazzetta di Modena Guida Fisac su: Handicap e Legge104 Guida Handicap 104 2015 (fisac-cgil.it)