Giovanna Marturano (Roma, 1912-2013)
Era ancora una bambina quando, insieme alla sorella maggiore, montava la guardia per segnalare l’eventuale arrivo della polizia fascista.
Nella casa romana di via Monte della Farina la sua famiglia la madre ed i due fratelli maggiori stampavano clandestinamente volantini antifascisti. Per questo la sua famiglia fu “osservata speciale” dal regime: il fratello Sergio fu arrestato e condannato a 14 anni di reclusione e anche Giovanna finì in carcere, uscendone dopo un mese.
Venne schedata come “sovversiva”. A 24 anni entrò nel Partito Comunista e non abbandonò più i suoi ideali.
Durante l’occupazione nazifascista operò nella capitale con le Brigate Garibaldi. Importante fu il suo impegno tra la gente, nei quartieri popolari di Roma, con le donne soprattutto.
Fu tra le fondatrici dell’UDI nel ’44.
Dal dopoguerra continuò la sua militanza politica nel PCI, proseguendo instancabile l’attività in favore dei diritti dei più deboli e delle donne.
Medaglia di bronzo al Valor militare, Cavaliera di Gran Croce al merito della Repubblica.
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