Inform@fisac ottobre 2015 n.2

Pressioni commerciali

 

Da tutta la rete continuano a pervenirci segnalazioni circa comportamenti messi in atto da alcuni responsabili locali e caratterizzati da toni inappropriati, che vanno ben oltre il normale e corretto rapporto gerarchico tra il dipendente ed il suo superiore.

A questo punto appare necessario ribadire a tutti i lavoratori quanto segue:

1 – gli impiegati ed i quadri direttivi non sono tenuti al raggiungimento di risultati quantitativi indicati dall’azienda, la quale non può loro prescrivere dei budget individuali, né tantomeno assegnare le annuali valutazioni professionali in base ai risultati raggiunti.

2 – il raggiungimento di risultati prefissati è un onere posto contrattualmente ed esclusivamente a carico dei dirigenti, i quali soli possono essere chiamati a risponderne di fronte all’amministrazione.

3 – nessun impiegato o quadro direttivo può subire provvedimenti disciplinari per non aver raggiunto i budget, ma chiunque può invece subirli in seguito a più o meno gravi inadempienze amministrative, senza contare le eventuali responsabilità penali connesse.

4 – raccomandare o consigliare di trascurare quelle che sbrigativamente e superficialmente vengono definite “incombenze amministrative” in favore dell’attività commerciale, rischia di creare ai suoi autori seri problemi di natura legale ed addirittura penale.

Non è assolutamente tollerabile cercare di fare del proprio meglio in un clima di pressione psicologica, tendente a scaricare sui Lavoratori la responsabilità di mancati risultati.

Non è altresì accettabile che i Lavoratori si sentano mortificati ed umiliati da profezie di chiusura di sportelli e di conseguenti trasferimenti, che, tra l’altro, non rientrano affatto nelle competenze di chi avventatamente li evoca.

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