Pubblichiamo il nuovo numero di “Punti di Svista”, a cura del Coordinamento Donne della FISAC/CGIL Milano e Lombardia, dedicato all’Happy Pride Month.
Rassegnatevi, giugno è il mese del Pride!
Chiediamo scusa ai sostenitori della famiglia “tradizionale”, a chi vede buio dove invece c’è un arcobaleno di colori.
Capiamo i disagi di avere città invase da persone che professano l’amore libero in tutte le sue forme e manifestazioni.
Ci rendiamo conto della difficoltà di alcuni ottusi di capire il motivo per cui, ancora oggi, si debba dedicare un mese intero per mettere in evidenza una questione che dovrebbe essere assolutamente naturale. Eppure è così! Serve ancora un apposito spazio – sociale, culturale ma, soprattutto, umano – nel quale poter gridare che il diritto all’identità sessuale è innegabile e intoccabile.
La storia del mese del pride ha origine a New York. Proprio lì, la notte tra il 27 ed il 28 giugno del 1969, la polizia fece – come di frequente – irruzione all’interno di uno dei locali punto di ritrovo della comunità omosessuale newyorkese, lo Stonewall Inn.
Ma, a differenza di quello che capitava prima, in quell’occasione la comunità LGBTQ+ non rimase a guardare e decise di difendersi e di rispondere alle manganellate.
Il così detto “Pride Month” nasce, quindi, proprio da qui; dall’esigenza di mostrare e ricordare al mondo intero ma, soprattutto, a ognuno di noi che non c’è una linea da seguire.
Non ci sono orientamenti sessuali che, nel rispetto di ciascuna persona, possano definirsi giusti o sbagliati. Ci sono solo momenti di incontro e di intimità, di scambio reciproco e di prezioso arricchimento.
Se ne facciano una ragione coloro che credono che queste manifestazioni siano solo una perdita di tempo o, peggio ancora, un insulto alla propria sensibilità.
I colori del Pride continueranno ad invadere città, strade, piazze e palchi finché ce ne sarà bisogno…finché le grida, le urla ed i pianti non saranno più di paura ma – per tutti – solo di gioia.
⇒ scarica “Punti di Svista” #6/2022