Trovato il covo dei ladri che hanno razziato la BPER
Concordia. Credevano di aver distrutto tutto, ma il fuoco li ha traditi. Le fiamme non sono state abbastanza potenti, e hanno lasciato tracce. Gli scheletri di acciaio che lasciavano leggere quello che c’era prima: un’auto, una Fiat 16, un carro attrezzi e due sportelli bancomat. Attrezzi e bottino degli assalti alla Banca popolare dell’Emilia Romagna di San Benedetto di lunedì e alla filiale di Concordia dello stesso istituto di sabato scorso, in via Valnemorosa, come si ricorderà nel pieno della notte.
Sono stati i carabinieri di Gonzaga a fare la scoperta, nell’ex magazzino della Pircher, l’azienda di bioedilizia e prefabbricati di Bondeno. Una scoperta che getta un faro di luce fondamentale per le indagini sui colpi agli sportelli bancomat degli ultimi giorni: i banditi hanno la base a Bondeno di Gonzaga. O comunque, agganci che li facevano sentire sicuri, lontano da occhi indiscreti. Qui hanno bruciato le prove dei loro crimini, convinti di distruggerle.
Il ritrovamento può provocare un vero giro di boa nelle indagini, che per il momento sono coperte dal più stretto riserbo. Che la banda fosse composta da residenti o più facilmente da domiciliati nella zona era già più che un sospetto degli investigatori: il carro attrezzi ritrovato a Bondeno, usato per sventrate la banca Popolare la banca di Concordia, e probabilmente utilizzato anche due sere dopo per il colpo a San Benedetto, era stato rubato in un cantiere di Carpi della ditta Baraldi.
L’azione della banda, i soliti incappucciati, era partita alle tre della notte, quando è suonato l’allarme. I ladri hanno sventrato la vetrata e si sono impossessati dalla cassa bancomat, che era stata caricata per il fine settimana dal cassiere della filiale. Cinquantamila euro il bottino, anche se ovviamente la banca non ammette mai queste cifre.
Poi l’altra notte, verso le due e mezza, a questo punto la stessa banda, ci ha riprovato alla Banca Popolare in piazza Matilde di Canossa, cuore di San Benedetto, di fronte alla basilica. Con il carro attrezzi – prima hanno abbattuto e spostato una panchina di fronte alla banca, quindi in retromarcia hanno abbattuto la vetrata e poi, legato il verricello alla struttura del bancomat, hanno dato gas. La finestrella del distributore automatico di denaro si è staccata dalla sua struttura ed è piombata a terra. Un disastro, insomma, che ha distrutto la facciata della banca, ma ha anche portato un buon bottino ai malviventi. Questi infatti sono riusciti a racimolare circa ventimila euro. E le indagini ora sono estese alla Bassa modenese.
Fonte: La gazzetta di Modena