La proposta di lettura che oggi è a cura di Désirée Ghiotto, che ringraziamo.
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Nadia Murad è un’attivista per i diritti umani irachena. Nel 2014 ha 21 anni quando viene rapita da militanti dell’Isis e diventa una delle migliaia di donne ridotte in schiavitù. Viene picchiata, torturata e violentata ripetutamente. Riesce a scappare, troppo lungo raccontare cosa ha affrontato e cosa sta affrontando ancora oggi l’uomo che l’ha aiutata.
Ma Nadia risorge, l’hanno soprannominata “La Fenice guerriera”, diventa ambasciatrice dell’ONU. Scrive la sua storia nel libro “L’ultima ragazza. Storia della mia prigionia e della mia battaglia contro l’Isis”
Nel 2018 vince il Nobel per la Pace. Pochi giorni fa, con il Regno Unito, ha presentato all’ONU un codice di condotta affinchè lo stupro venga considerato un crimine contro l’umanità.
La condanna in tribunale di questi aguzzini eserciterebbe pressione sulla comunità internazionale, proponendo un diverso approccio alla giustizia.
Le donne potranno costruire una storia alternativa, trasformando il dolore vissuto in una forma di resistenza e creare nelle regioni devastate dai conflitti nuovi spazi di convivenza democratica.
Il documento si chiamerà “Codice Murad”