Riforma Pensioni, le proposte dei sindacati: uscita da 62 anni e con Quota 41
Le organizzazioni sindacali in pressing sul Governo Renzi per la riforma pensioni. Cgil, Cisl e Uil chiedono un provvedimento sul sistema pensionistico per introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita per dare a tutti l’opportunità di accedere alla pensione anticipata a cominciare dai 62 anni e, a prescindere dall’età, con 41 anni contributi previdenziali. Una soluzione che darebbe la possibilità di accedere al pensionamento anche ai cosiddetti lavoratori precoci che hanno già raggiunto la quota 41.
Pensioni, Cgil, Cisl e Uil: urge controriforma, pensione anticipata a 62 anni
La proposta unica dei tre sindacati rappresentativi sulle modifiche al sistema pensionistico sarà illustrata nei dettagli giovedì 17 dicembre nel corso delle assemblee interregionali di Cgil, Cisl e Uil che si svolgeranno a Bari, Firenze e Torino. Nel corso degli incontri è prevista la presentazione delle proposte per la riforma pensioni da parte dei segretari generali delle tre organizzazioni sindacali: Carmelo Barbagallo (Uil), Annamaria Furlan (Cisl) e Susanna Camusso (Cgil). A votare il documento unitario per le modifiche alla legge Fornero che innalzò drasticamente l’età pensionabile saranno migliaia di delegati e dirigenti sindacali di tutte le regioni italiane. I leader delle tre organizzazioni sindacali più rappresentative hanno spiegato in una nota che con la riforma pensioni del 2011 fu sostanzialmente realizzata quella che definiscono “la più gigantesca operazione di cassa – si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil – sul sistema previdenziale italiano, pari a circa 80miliardi”.
Ultime pensioni precoci al 18/12, novità dai sindacati: il governo intervenga sulla riforma Fornero, servono misure di flessibilità.
La battaglia contro l’operato del governo Renzi e la riforma Fornero procede all’unisono da parte dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil nella giornata di ieri 17/12 hanno richiesto con forza all’esecutivo di liberare posti di lavoro al fine di fare largo ai giovani. Per farlo, occorre concedere una flessibilità in uscita che parta dai 62 anni d’età e 35 di contributi a fronte di minime penalizzazioni e la possibilità di lasciare senza alcuna decurtazione il posto di lavoro a fronte di 41 anni di contributi versati. Le tre organizzazioni sindacali hanno deciso di rilanciare pubblicamente la battaglia per ottenere una ‘vera’ riforma pensioni nel 2016 e hanno annunciano con fermezza che se entro fine gennaio non arriveranno risposte precise dal governo si potrebbe giungere allo sciopero generale. Ecco le richieste prioritarie di Cgil, Cisl e Uil.
Riforma pensioni lavoratori precoci, sindacati uniti: i lavori vanno differenziati.
Il governo Renzi deve rendersi conto che la riforma Fornero va cambiata, è una legge troppo rigida che blocca il ricambio generazionale e rischia, aggiunge la Camusso, leader della Cgil, di “impoverire il Paese” e per questo, precisa, si rende necessario agire da subito per cambiare l’attuale sistema pensionistico italiano. Se hai iniziato a lavorare a 15 anni, prosegue da Firenze la Camusso, 41 anni bastano per andare in pensione. La flessibilità va concessa anche e soprattutto nell’ottica di permettere una “staffetta intergenerazionale” che apra le porte del lavoro ai tanti giovani disoccupati e che permetta a chi ha lavorato una vita (precoci) di ritirarsi con dignità. La Riforma Fornero è errata perché egualitaria”. Ci si deve rendere conto che non ha senso accedere alla pensione alla stessa età, puntualizza, perché non tutti i lavoratori e non tutti i lavori sono uguali, per questa ragione i mestieri dovrebbero essere differenziati. Anche che la stessa Elsa Fornero ormai è conscia dei limiti della sua riforma; agire su tale normativa previdenziale è “un dovere morale” del Governo.
Da tempo ormai i sindacati chiedono maggiore flessibilità ed appoggiano la proposta di Damiano (ddl 857) comprensiva della Quota 41 per i precoci slegata dall’età anagrafica e senza penalizzazioni. Ora quel che resta da capire è se, almeno a partire dal 2016, vi sarà o meno la volontà politica da parte del governo Renzi di aprire questo tavolo di confronto con le maggiori sigle sindacali.
Previdenza: Governo Renzi preferisce detassare yacht lusso
I sindacati contestano il Governo Renzi per i mancati interventi di riforma pensioni nella manovra finanziaria che ha già avuto l’ok dalla commissione Bilancio di Montecitorio guidata dal deputato del Pd Francesco Boccia. “Una grave mancanza il fatto che la legge di Stabilità – ha ribadito Susanna Camusso in una nota – non abbia affrontato il tema delle pensioni. Scopriamo che si sono trovare risorse per togliere la tassazione sugli yacht di lusso e non per le pensioni. Non dico per l’insieme del sistema – ha sottolineato – ma almeno per le emergenze”. Intanto, dalle ultime notizie relative al disegno di legge di Stabilità 2016 che approda adesso nell’aula di Montecitorio, si apprende che per il pagamento degli assegni previdenziali in contanti rimane il tetto a 1.000 euro. A prevederlo un emendamento alla manovra finanziaria.