Inform@fisac dicembre 2015 n.2

No alle pressioni commerciali,
No alle provocazioni

 

La Fisac e la CGIL, nel riconfermare il contrasto di ogni forma di pressione commerciale indebita, sono vicine e solidali con tutti i lavoratori e le lavoratrici bancari/e che, in questi giorni, vengono ingiustamente e superficialmente accumunati alle responsabilità di banchieri e manager coinvolti nei disastri di prestigiosi istituti di credito e nella rovina di migliaia di risparmiatori.

Alla luce di quanto avvenuto all’ingresso di alcuni sportelli bancari a firma di Casapound, (gruppi di provocazione neo fascisti) consideriamo assolutamente inaccettabile ogni forma di intimidazione e criminalizzazione nei confronti dei lavoratori.

Come Sindacato da anni denunciamo con estrema forza la necessità di maggiore eticità e trasparenza nella vendita dei prodotti finanziari. Anche in questi giorni pressioni indebite e indiscriminate rischiano di compromettere il rapporto fiduciario con la stragrande maggioranza di clienti/risparmiatori che vanno a tutti i costi tutelati.

Occorrono più attenzione alle esigenze della clientela e orientamento alla consulenza che prevedano il “prodotto giusto al cliente giusto”.

Va fermata subito la campagna che fa ricadere le responsabilità dalle banche sulle spalle degli addetti alla vendita. Vanno ricercate e accertate le responsabilità politiche e degli organi di controllo e vigilanza nazionali ed europei.

Alla dirigenza bancaria all’Abi chiediamo da tempo di intervenire per cambiare impostazione: più trasparenza, consulenza avanzata e mirata, più formazione degli addetti. Serve un maggiore impegno fra le parti sociali per la tutela del risparmio, la dignità del lavoro, e la piena tutela legale dei lavoratori da parte delle banche.

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