Il mercato dei giochi e scommesse in Europa segnala 87,2mld di euro di entrate lorde, cifre notevoli considerando i mancati incassi dovuti alla pandemia. Con il termine entrate lorde si fa riferimento alla differenza tra il valore delle puntate dei clienti e le vincite restituite. Nel secondo semestre del 2021 le segnalazioni degli Operatori di gioco rappresentano il 13,8 % delle segnalazioni non ascrivibili a Banche e Poste.
Le modalità seguite cambiano da una tipologia all’altra di gioco d’azzardo, ma è possibile delinearne alcune. Immaginiamo che un riciclatore ed un suo assistente si siedano ad un tavolo da poker presso una Sala da giochi autorizzata, qui essi potranno ricorrere alla pratica del chip dumping. Questa modalità la maggior parte delle volte viene utilizzata con il fine di scongelare il bonus dato dalla Sala giochi ai nuovi clienti e viene rilasciato solo se si ottiene una vittoria. Il dumper, cioè il complice del riciclatore, perde le sue fiches in favore del riciclatore, realizzando per quest’ultimo una lecita entrata per il suo reddito ed in più otterrà lo scongelamento del bonus fornito dalla Sala giochi.
Il riciclaggio non si ferma sui tavoli da gioco, ma si infiltra nelle Ricevitorie tramite le scommesse sportive. Nel caso in oggetto, colui che ricicla potrà effettuare un numero vario di puntate con una quotazione media, in modo da coprire tutti i possibili risultati con una perdita media bassa. Un altro fenomeno in espansione è l’acquisto di ricevute vincenti con un prezzo maggiorato, che permette al riciclatore di evitare le perdite fisiologiche dovute alla modalità in oggetto.
Un altro aspetto da segnalare è quello legato al gioco in senso lato, cioè giochi di ruolo online, con i quali vengono compiute operazioni di micro-money laundering attraverso la compravendita di crediti spendibili nella vita virtuale. I riciclatori nell’ipotesi sopracitata hanno due possibilità: o avvalersi dei black markets o dei negozi online di vendita della valuta frequentati dai giocatori. Sicuramente in ogni caso dovranno vendere ad un prezzo minore per avere compratori, nei black markets questa pratica non comporta rischi.
Un aspetto da considerare sono sicuramente i guadagni e vantaggi secondari per le organizzazioni illegali che portano il riciclatore ad avvalersi del comparto giochi. Infatti quest’ultime, nel caso delle scommesse sportive, potranno diminuire il rischio di essere segnalate vantando una grande platea di soggetti che scommetterà il capitale da riciclare in modo uniforme senza dare sospetti. Coloro che possiedono Case da gioco, potranno avvalersi di molteplici risultati: un capitale pulito ed utilizzabile, le percentuali sulle vincite ed una posizione tale per cui saranno loro a decidere se effettuare o meno le segnalazioni per le operazioni sospette.
L’Osservatorio degli Enti locali dell’Università di Reggio Calabria suggerisce in Rapporti tra riciclaggio e scommesse sportive su rete fisica di prevedere l’uso da parte dello scommettitore di una apposita carta di debito ricaricabile, emessa dall’Agenzia stessa, e di una Banca dati nazionale che raccolga tutte le transazioni classificate per intestatari di tale carta. Questa previsione avrebbe risultati su più fronti, permettendo da una parte di arginare il fenomeno dei prestanomi e dall’altra una maggiore attenzione all’obbligo di verifica del clientela nel momento dell’intestazione della carta ricaricabile, che precisiamo deve riferirsi ad una persona fisica. Tale sistema permetterebbe alle Autorità di confrontare i propri dati con le risultanze delle Banche dati appositamente istituite.
L’autore del testo prevede la possibilità di poter adattare questo sistema all’intero comparto giochi con il fine di limitare l’attività di riciclaggio. Ci sono, però, delle problematiche nell’applicare questo sistema anche a causa della mancanza di una Normativa europea sui giochi e scommesse.