Fisac Intesa Sanpaolo: Agribusiness, ne vogliamo parlare?

Unitamente allo sbandierato successo, visto solo da qualcuno, della fusione con UBI il 12 aprile partiva anche la direzione Agribusiness.

Indubbiamente una giusta valorizzazione per un comparto strategico,  soprattutto  nel  Meridione, quale quello dell’agroalimentare.

Una buona idea ma realizzata male.

A quasi un anno dall’inizio molte criticità permangono e sono rimaste ancora tali,  con pesanti ricadute per i colleghi.

Andiamo con ordine.

Al caos generato, soprattutto nella clientela, dalla fusione si è aggiunto il cambio di struttura.

I team che hanno composto le filiali Agribusiness non sempre sono stati calibrati rispetto alle esigenze funzionali e della clientela.

A pagare dazio, in primo luogo, sono stati principalmente i colleghi provenienti da UBI, privi di un adeguato percorso formativo, alle prese con le procedure Intesa SanPaolo, che certo non brillano per fluidità e intuitività, con normative in perfetto stile ministeriale di qualche secolo fa e con  gli annessi rischi operativi.

A seguire i colleghi Intesa, provenienti dalle più svariate realtà, e solo perché provenienti da Intesa catapultati nel nuovo ambiente, anch’essi senza adeguata formazione a far fronte ad esigenze di una clientela sostanzialmente diversa da quella di provenienza.

E per finire i clienti, soprattutto quelli di provenienza UBI che di colpo si sono trovati privi dei canali telematici e dei riferimenti abituali.

Tutto quanto esposto si è riverberato nel Net Promoter Score, tanto caro all’Azienda: un cliente ha parlato, senza mezzi termini, di aver vissuto la fusione come un vero e proprio trauma.

La filiale Agribusiness di Nocera Inferiore, prima localizzata su due plessi, Nocera Inferiore e Salerno, e poi riunita sull’ultima non ha fatto eccezione.

Sono stati persi clienti importanti, che all’impossibilità di far fronte alla mole titanica di disservizi con personale sottodimensionato e poco formato, hanno preferito rivolgersi alla concorrenza e abbandonare la Banca numero uno in Italia, terza in Europa etc.

Come al solito a metterci la faccia sono stati i colleghi, mortificati dalla clientela e abbandonati dal management che prometteva risorse e rinforzi, giunti ormai a situazione già compromessa, con il contagocce e nettamente insufficienti.

I gestori, in particolare, a tutt’oggi sono costretti, anche durante le ferie, a rimanere connessi e risolvere le molte criticità.

TUTTO QUESTO È INACCETTABILE!

Come sempre, lo spirito di abnegazione e di servizio ha tenuto a galla la barca che faceva acqua da tutte le parti.

L’Azienda passi con immediatezza dalle parole ai fatti,

La filiale di Nocera Inferiore è ancora sottodimensionata rispetto alla pianta organica originaria: un solo addetto, quando ne erano previsti tre, e non sono stati sostituiti i colleghi esodati o trasferiti ad altro incarico. Mancano altri due gestori rispetto ai carichi di lavoro e ai rischi operativi.

Addossare le colpe ed inefficienze su chi sta cercando di limitare i danni e in qualche modo riportare la situazione alla normalità, verrà stigmatizzato con forza. Eventuali addebiti che verranno mossi per carenze normative e\o procedurali vedranno una forte opposizione in ogni sede competente.

Il personale ha assolto i suoi compiti, vigileremo sull’Azienda dalla quale attendiamo risposte immediate per i necessari interventi richiesti.

Nocera Inferiore, 14 Aprile 2022

RSA FISAC CGIL NOCERA INFERIORE (SA)

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