L’ANGOLO LEGALE: Il vaore dell’esperienza dei produttori senior
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Chi ha detto che per avere successo si deve essere giovani a tutti i costi?
In base ad un proverbio africano “Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada”. I lavoratori con esperienza e conoscenza possono costituire un vero tesoro di competenze in grado di far crescere l’Azienda, in alcuni casi questi lavoratori sono dotati di specifiche competenze non facilmente sostituibili. Si potrebbe aggiungere che la conoscenza e la saggezza del lavoratore anziano possono nella pratica tradursi in un valore aggiunto da applicare a tutti gli aspetti della vita, lavoro incluso. Infatti, l’esperienza e la competenza sono fattori importanti per l’impresa e per tutti quei lavoratori giovani desiderosi di imparare e crescere professionalmente.
Una persona con una certa maturità ha una visione completa nel proprio ambito di lavoro e può dare contributi di rilievo per il bene e l’interesse del datore di lavoro.
Dopo questa premessa è opportuno fare una riflessione sui produttori consolidati di Generali Italia, il riferimento è a tutti quei colleghi con una anzianità superiore ai venti anni. Quello che dobbiamo chiederci è se tali lavoratori siano valorizzati per le loro effettive competenze e potenzialità o, se al contrario, siano considerati un ostacolo per il raggiungimento dei piani industriali.
Un dato su cui l’Azienda è molto attenta è quello relativo ai costi di gestione del personale dipendente, i Produttori più anziani alcune volte vengono visti come un costo maggiore per l’Azienda sia in termini di retribuzione tabellare (molti sono terzo livello per anzianità), sia in termini di rimborsi chilometrici (maggiori perché disciplinati da vecchi contratti).
Secondo questa lettura l’Azienda avrebbe più convenienza ad investire sui Produttori giovani, i quali hanno retribuzioni e benefit molto più bassi rispetto agli altri loro colleghi e, nel contempo, sono ancora facilmente motivabili attraverso prospettive di crescita e carriera. Questa realtà contraddice di molto il concetto espresso prima, in sintesi prescinde dall’importanza dell’esperienza e della competenza dei Produttori più anziani; in questo modo ci si limita solo a valutare il dato prettamente produttivo del presente, si tralasciano altri fattori determinanti come la professionalità e la qualità del lavoro. Il rischio che si corre è quello di mettere sullo stesso piano l’apporto al lavoro che può dare il Produttore neo-assunto rispetto a quello che può dare il Produttore maturo con specifiche competenze professionali acquisite nel tempo.
Dobbiamo considerare anche un altro aspetto legato all’anzianità del lavoratore e spesso del tutto ignorate dall’Azienda . Tutti i Produttori con il passare del tempo si trovano a dover gestire una quantità di clienti sempre più grande che se da una parte possono costituire una opportunità commerciale, dall’altra comportano l’aumento delle attività lavorative supplementari nelle quali vengono misurate la professionalità e la competenza. Tali attività consistono nell’assistenza, nella cura e nella fidelizzazione del cliente , in altre parole sono tutte quelle attività post-vendita da considerarsi importanti al pari della vendita. Tra l’atro è in queste attività che si misurano quelle capacità professionali dettate dalle esperienze lavorative acquisite nel corso degli anni e che, proprio per questo, sono in grado di aggiungere quel quid di qualità necessario a contraddistinguere positivamente Generali Italia rispetto alle altre realtà assicurative.
Non vedere e non riconoscere i contributi di questi lavoratori può costituire un problema per loro e per il bene della stessa Azienda, il rischio di una loro demotivazione nel lavoro e della possibile frustrazione personale può risultare attuale e concreto. Questo rischio si potrebbe evitare solo attraverso una riorganizzazione del lavoro, finalizzata a collocare all’interno dei ruoli e delle mansioni i lavoratori anche attraverso la considerazione della loro anzianità lavorativa.
L’Azienda dovrebbe valorizzare maggiormente i colleghi più anziani e con esperienza attraverso percorsi di crescita professionale all’interno di ambiti aziendali idonei a mettere in luce le loro competenze e attitudini.
Gian Luigi Ricupito