Sardegna: dopo tanto tacere, dalla fondazione parole pesanti come pietre

3 - Fisac Cgil

Le parole e le frasi proferite dal Presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras – a margine dell’importante convegno delle fondazioni tenutosi a Cagliari – sono di gravità eccezionale, e feriscono i tantissimi cittadini sardi fruitori dei servizi, oltreché i lavoratori che noi rappresentiamo.

Nonostante le nostre ripetute invocazioni ad intervenire per impedire la chiusura delle filiali del Banco di Sardegna, dopo tanto tacere da parte della Fondazione di Sardegna, ecco che stavolta sono arrivate le parole, ma non quelle che tutti attendevano, bensì parole e frasi in tutto simili a quelle del presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, che con violenza ha garantito che nulla e nessuno faranno cambiare idea alle banche se decidono di chiudere delle agenzie o se non vogliono aprirne. Alla faccia dei bilanci sociali e delle vantate “banche del territorio” o “banche di prossimità”. Dalla Fondazione di Sardegna, secondo e importantissimo azionista del Gruppo Bper, ci aspettavamo la difesa dei cittadini e dei piccoli comuni travolti dalla chiusura delle agenzie del Banco di Sardegna voluta proprio dal Gruppo Bper.

Abbiamo sentito parole laceranti, parole che dicono che la chiusura delle filiali serve per produrre più utili che poi saranno divisi tra gli azionisti e anche alla Fondazione. Così la Fondazione potrà dividere qualche soldo tra i sardi. Ma i sardi, signor presidente Cabras, vogliono poter vivere nei loro paesi e non essere costretti a spopolarli per la completa mancanza di servizi!

Più volte abbiamo spinto affinché la Sardegna venisse lasciata in pace. Quante parole vuote intorno alla digitalizzazione e alle banche che operano telematicamente! In tantissimi comuni della Sardegna è impossibile fruire compiutamente di tali servizi a causa della mancanza di infrastrutture digitali, altro che banca online. Il tessuto socio economico dell’isola per essere sostenuto ed evitare lo spopolamento delle aree interne, necessità degli sportelli bancari. Nessuno chiede di avere piccoli interventi a pioggia da parte della Fondazione di Sardegna mentre vengono chiuse le agenzie del Banco, ma si chiede di avere quelli insieme alla difesa ad oltranza delle agenzie del Banco di Sardegna. E le due cose possono convivere perché a dispetto dell’aggressivo porsi del presidente dell’ABI Patuelli, le filiali del Banco di Sardegna (e più in generale di tutte le banche) sono in ampio utile, producono utili consistenti.

Chiediamo il pronto intervento della Regione Sardegna, con l’apertura dell’atteso tavolo di confronto, affinché si riesca a far tornare le posizioni di Abi e Fondazione di Sardegna in difesa dell’isola e perché si ragioni sulle condizioni da creare o mantenere affinché le banche restino nell’isola, specialmente nei piccoli centri.

Segreterie Regionali di Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil, Unisin

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