«BPER risarcisca 80mila euro al cliente»
Cliente non sarebbe stato informato sui rischi degli investimenti. La banca: «Siamo stati corretti, faremo appello»
L’associazione Codacons, che si occupa di difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ieri ha diffuso la notizia della condanna, da parte del Tribunale civile di Modena, di Banca Popolare dell’Emilia Romagna a rifondere a un risparmiatore-investitore residente a Sassuolo 80mila euro investiti in obbligazioni della Lehman Brothers, suddivisi su più acquisti, diversi dei quali con trading online.
Il crac che ha sconvolto l’economia di tutto il mondo risale a oltre sette anni fa: il fallimento della banca d’affari americana Lehman Brothers è stata infatti una delle cause della crisi attuale.
Il tribunale, secondo Codacons, ha dichiarato il grave inadempimento di Bper Banca e ha disposto la risoluzione dei contratti di acquisto relativi agli investimenti collegati a due contratti quadro, che risalgono al 2005 e al 2007. La decisione si richiama a precedenti giurisprudenziali dei tribunali di Verona, Mantova e Roma: si ribadisce l’obbligo, per ogni singolo acquisto fatto al di fuori del mercato regolamentato, del consenso preliminare da parte dell’investitore. L’obbligo, inoltre, non viene meno neanche per gli acquisti a mezzo internet dal cliente con la modalità trading, perché anche così l’intermediario finanziario deve fornire al cliente modalità operative tali da assicurare, comunque, una corretta e completa informazione sul titolo oggetto di compravendita e sul rischio connesso al tipo di operazione prescelta.
Da parte sua Bper Banca preannuncia ricorso, sottolinea che ritiene di non essersi resa responsabile di inadempimenti nella vicenda e in particolare rileva che «non si condivide l’asserita carenza di informazioni e si confida che la Corte di Appello riconosca la correttezza dell’operato della banca. D’altro canto, per completezza d’informazione, va detto che il giudice ha accolto la domanda della banca di restituzione dei titoli nonché dei diritti e corrispettivi ad essi connessi, il ché significa ridurre in modo molto rilevante l’importo indicato».
Da fonti non ufficiali degli ambienti giudiziari è poi emerso che il risparmiatore sassolese non sarebbe, come spesso accaduto in altri casi, la classica persona anziana sprovveduta ma un investitore con un portafoglio di titoli e obbligazioni sostanzioso e abituato a impegnarsi con trading on line. Nel caso specifico, se anche la Corte di Appello dovesse ribadire la condanna di Bper Banca, proprio in forza della restituzione dei titoli e dei diritti connessi, il valore effettivo si aggirerebbe attorno a una somma dimezzata rispetto agli 80mila euro di cui parla Codacons. E questo perché il fallimento di Lehman Brothers per miliardi di dollari era caratterizzato dalla presenza di un attivo della società che nel corso degli anni sta garantendo ritorni quanto meno parziali ai creditori. Per questo motivo il giudice del Tribunale di Modena da una parte ha ritenuto che la banca non avesse informato adeguatamente l’investitore sui titoli e sui rischi ma al tempo stesso ha sostanzialmente riconosciuto che i titoli non sono carta straccia, come invece avvenuto in altri tracolli finanziari analoghi, e per questo ritiene equo che vengano restituiti all’istituto di credito.