Inform@fisac gennaio 2016

Appello ai Lavoratori e ai clienti di tutte le Banche

 

In questi giorni, davanti alle sedi e filiali delle 4 Istituti oggetto del decreto salvabanche da parte del Governo Renzi, sono comparsi cartelli insultanti e minacciosi che si accompagnano a cappi forcaioli. A parte la demagogia di qualcuno, si tratta dei primi segnali di quello che i Banchieri, capifila della peggiore Politica e Imprenditoria, vanno preparando da tempo: la guerra fra poveri, la rabbia dei piccoli risparmiatori contro i lavoratori del credito, il terminale ultimo della gerarchia, quelli che ci mettono la faccia e quelli che ci rimettono i soldi.

Nei territori interessati dalla crisi delle 4 banche i lavoratori sono presi di mira e sono ritenuti responsabili della crisi del sistema bancario e dei risparmi di una vita di centinaia di migliaia di persone!

Molti lavoratori stanno rischiando fisicamente, con l’aumentare della rabbia dei piccoli risparmiatori e rischiano di pagare anche personalmente con gli arbitrati del decreto e con la responsabilità individuale prevista dalla legge 231/07.

La vendita di titoli rischiosi quali le obbligazioni subordinate non sono responsabilita’ dei lavoratori, ma solo il risultato di quelle modalità con cui amministratori, imprenditoria e politica, sodali fra loro, hanno sfruttato i territori, non rappresentato le necessità delle comunità locali e focalizzato l’interesse alla sola raccolta, da utilizzare per altri scopi. alcuni analisti hanno dichiarato che la vicenda coinvolgerà circa 2000 aziende del centro italia che dovranno svalutare i propri bilanci dai titoli delle banche.

Le obbligazioni subordinate, come tutti i prodotti rischiosi, venduti agli sportelli al piccolo risparmiatore, evidenziano un modo di fare banca che non mira allo sviluppo, ma è funzionale alle folgoranti carriere del top management e alle (loro) milionarie retribuzioni, a remunerare i grandi azionisti e a coprire comportamenti senza alcun controllo sul rischio. E queste sono prerogative comuni a gran parte del sistema bancario. Grida ancora vendetta la scelta scellerata degli anni 90 verso la Banca universale che segnò la fine della separazione tra Banca commerciale e Banca di affari.

Questa vicenda si aggiunge ad un altro tema dimenticato: gli strumenti derivati di tipo azionario che continuano a crescere, “quella macchina infernale e inarrestabile che corre inesorabilmente nel circuito della vita di tutti i giorni” (Le emissioni sono 20 volte il PIL mondiale). Gli strumenti derivati, le obbligazioni subordinate e gli altri “strumenti innovativi di ingegneria finanziaria”, servono ad allungare la scadenza dei premi e vanno a copertura di debiti sempre più grandi. La vita breve di queste tipologie e le coperture repentine con emissioni a “cipolla” spesso confondono molti risparmiatori, fanno dimenticare l’origine del debito stesso e la materia risulta complessa per molti impiegati bancari.

I beneficiari unici sono i Banchieri e i manager, i veri responsabili di questi drammi, continuano ad arricchirsi rapidamente e senza alcun collegamento sociale con la collettività, con i territori, con le stesse banche e con la comunità che gli ha dato fiducia. Questi signori, spesso, sono collusi e conniventi con pratiche di malaffare. Hanno amministrato queste Banche con una gestione del credito fuori da ogni regola, con concessioni e pratiche clientelari diffuse, il tutto, è da sottolineare, con soldi non propri.

Salta agli occhi di tutti l’inadeguatezza, talvolta si è trattato di vera e propria assenza, da parte dei controlli interni e di quelli, cosa ancor più grave, di Bankitalia e Consob.

E’ stato dimostrato che Il controllo societario delle banche era utile per la concessione di credito facile agli amici e quindi, dell’incremento a dismisura delle sofferenze, il “Collocamento delle obbligazioni subordinate, deciso dall’alto e in assenza totale di controlli e vigilanza, consentiva di rispettare i parametri di patrimonio evitando aumenti di capitale e diluizioni delle quote di controllo” (mantenimento del potere!!!!).

Un sistema, quello delle banche italiane, che ha cessato ormai da tempo il suo tradizionale ruolo di intermediazione del credito e di volano per l’intera economia nazionale, e ha gettato lavoratori e risparmiatori nella folle logica della speculazione finanziaria per arricchire i pochi a discapito della collettività. anche i risparmiatori devono sapere (sanno) che un guadagno facile con interessi molto più convenienti rispetto al mercato, è rischioso, e quando non lo è, penalizza risparmiatori in altro loco.

Tutto questo è inaccettabile le Banche hanno un ruolo fondamentale nell’economia, sono al centro del sistema e non sono delle semplici aziende private. Un default di una banca genera a catena danni incalcolabili all’economia di un territorio o di uno stato (adesso l’irresponsabilità riguarda anche banche di medie-piccole dimensioni: applicano anche loro la logica del “Too big to fail” ). Del resto la crisi del 1929 partì dalle banche e non viceversa e questo procurò l’effetto domino ed il panico su tutto il sistema.

I lavoratori delle 4 banche e di tutte le altre devono stare al fianco dei piccoli risparmiatori, truffati e raggirati dalle banche, i lavoratori devono spiegare che anche loro stanno subendo le tragiche conseguenze di questo stato di cose.

Le PRESSIONI COMMERCIALI esercitate in modo parossistico e fuori controllo dalle funzioni apicali delle Banche sui lavoratori per vendere prodotti opachi, costosi e rischiosi per la clientela, vanno fermate e gli incentivi economici legati a queste vendite, sotto forma di salario premiante, vanno sottratti alla attuale ed assoluta discrezionalità delle Aziende, nell’interesse dei risparmiatori e dei lavoratori, e vanno ricondotti verso una contrattazione che si basi su criteri di eticità e di equità redistributiva. Nelle agenzie la vita è diventata un inferno: si assiste a budget impossibili, classifiche nominative, tempeste di telefonate, riunioni umilianti e premi individuali per i primi della classe. E per chi non ce la fa esaurimento nervoso e psicofarmaci sono dietro l’angolo. Ecco come si vive da bancario tutti i giorni.

QUESTO APPELLO SI RIVOLGE A TUTTI PER UNA MOBILITAZIONE CHE OLTRE AD ESIGERE IL RIMBORSO DELLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE, CHIEDA LA FINE DELLE PRESSIONI COMMERCIALI A VENDERE “STRUMENTI SPAZZATURA”.

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