Antiriciclaggio: la retromarcia sul contante (Parte 1)

Fino al 31.12.22 (come è noto) sarà ancora di 1.999,99 euro la soglia entro la quale si possono effettuare pagamenti in contanti, decisione presa con un emendamento al Decreto Milleproroghe che rimanda al prossimo anno la soglia definitiva di 999,99 euro.

Negli ultimi 20 anni la soglia è già stata modificata almeno 10 volte (sei negli ultimi 10), oscillando tra 12.500 e1.000 euro, ed il ritorno a 999,99 è durato meno di due mesi (cancellata con la Legge di conversione Dl.228/21). Oggi la situazione sarebbe diversa (ci sono anche impegni con la Ue), nel Pnrr è scritto che il potenziamento dei pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti, è parte delle strategie di contrasto all’evasione fiscale.

Come evidenziato dalla Commissione europea nelle sue Country specific recomendations 2019, l’innalzamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti potrebbe scoraggiare l’uso dei pagamenti elettronici, la cui promozione potrebbe, invece, incentivare l’emissione di fatture e scontrini fiscali, migliorando in tal senso l’adempimento degli obblighi tributari.

            Anche la Banca d’Italia si è espressa in questa direzione con un Paper dello scorso ottobre: l’aumento della soglia anti- contante da 1.000 a 3.000 euro avvenuto nel 2016, ha fatto aumentare dello 0,5% la quota di economia irregolare. Per gli analisti di Bankitalia bisogna aumentare i vincoli per arginare il sommerso.

Nel nostro Paese, ancorato storicamente al contante, comunque cresce la propensione all’utilizzo di pagamenti digitali: nel 2021 le transazioni elettroniche hanno superato i 300mld di euro, con una crescita di oltre il 40% di contactless  (fonte Politecnico di Milano).

Se le transazioni sono sempre più tracciabili, è merito di alcune iniziative a supporto, come ad esempio: obbligo di tracciamento per la detrazione del 19% su alcune spese oppure il tax credit sulle commissioni versate dagli Esercenti per l’uso del Pos.

Dal lato delle sanzioni il Dl152/2021 stabilisce la sanzione di 30euro più il 4% del valore della transazione per i commercianti ed i professionisti che rifiutano pagamenti con carta di qualsiasi importo. La sanzione scatterà solo nel 2023.

Per quanto riguarda gli incentivi, messo definitivamente da parte il cashback, si prevede un restyling per la lotteria degli scontrini con vincite istantanee e premi più bassi. Per gli esercenti si prevedono due tax credit variabili: una per l’acquisto/noleggio/utilizzo di Pos standard ed una che riguarda i Pos smart.

 

 

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