Bper abbandona la Provincia di Ferrara?

BPER ABBANDONA LA NOSTRA PROVINCIA?

 

Oggi le Organizzazioni Sindacali assieme ai lavoratori ed alle lavoratrici di Bper hanno avuto l’ulteriore prova che il “progetto industriale” di Bper si concretizza e si esaurisce, per il nostro territorio, nella mera chiusura di filiali, con il paradosso aggiuntivo che siamo già alla seconda manovra di questo genere disposta in assenza di un vero piano industriale.

In provincia di Ferrara chiuderanno altre sette filiali (due in città, tra cui l’unica ancora aperta in ztl) in aggiunta alle numerose già chiuse negli ultimi anni, per un totale di filiali chiuse che ormai supera quelle che rimarranno.

È penoso leggere che tra le direttrici della “razionalizzazione” (termine da tradurre con la più sincera espressione “taglio dei costi”) ci sarebbero le “sovrapposizioni” e le ridotte distanze tra filiali. Di quali sovrapposizioni si parli non è dato sapere: ormai i clienti Bper per andare in una filiale o trovare un bancomat devono fare decine di chilometri. Delle distanze invece è corretto parlare, ma in senso opposto a quello raccontato da Bper: una persona anziana o non autosufficiente è tendenzialmente espulsa dalla banca. “Persona non grata”, verrebbe da dire mutuando un’espressione della diplomazia. Una banca che sbandiera il suo bilancio sociale e di sostenibilità, nei fatti dimostra di abbandonare la clientela fragile e quella anziana, che è tanta parte della nostra composizione demografica.

Un’azienda che punta a diventare il terzo gruppo bancario italiano, dimostra di prendere decisioni improntate al puro taglio dei costi, senza conoscere o ignorando scientemente (non sappiamo cosa sia peggio) le caratteristiche dei territori in cui è insediata, territori che peraltro le hanno garantito una redditività importante in questi anni. Alla luce di questo, certe scelte appaiono ancora più miopi.

Non è chiaro se i vertici intendano copiare con poca originalità le strategie di grandi gruppi.  Sconfortante appare anche la considerazione dell’ordine di importanza degli c.d. stakeholders: i grandi azionisti vincono per distacco. Anzi, per continuare a mantenere elevatissimi profitti nel breve termine e senza una vera strategia per il futuro economico del territorio e della banca stessa, si frustrano o si eliminano professionalità che sarebbero utili al territorio, orientando struttura, formazione e gerarchia interna verso la creazione di un organico di dipendenti privati delle loro  professionalità, che dovrebbero vendere alla clientela non tanto il prodotto più utile, ma quello più ricco di commissioni. Peccato che dipendenti e clienti dovrebbero essere i portatori di interessi fondamentali della banca, alla pari dei soci/azionisti.

Auspichiamo che le istituzioni, la politica locale, le associazioni imprenditoriali e il mondo cooperativo non rimangano più in silenzio. Il tema del credito è un argomento fondamentale per tutti i soggetti presenti nella nostra provincia. Ci auguriamo che il Patto per il Lavoro per Ferrara si riattivi fortemente su queste tematiche imprescindibili per il rilancio del nostro territorio. Se i vertici della politica locale, di quella provinciale e di quella regionale ritengono che i cittadini e le imprese del territorio provinciale meritino la loro attenzione, battano un colpo. Forte e deciso questa volta.

FERRARA, 14 marzo 2022

 

LE RAPPRESENTANZE PROVINCIALI
FABI   FIRST-CISL   FISAC-CGIL   UILCA
FERRARA

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