Giovedì 9 maggio abbiamo incontrato, dietro nostra richiesta, il dir. Avino e il dir. Baroni.
L’emergenza rapine impone misure emergenziali. Ancora una volta abbiamo chiesto che le guardie restino assegnate alle filiali rapinate sino al completamento dei lavori eventualmente previsti ad incremento delle misure di sicurezza. Inoltre le guardie operanti sulle filiali oggetto di prossima chiusura devono essere redistribuite sulle filiali più a rischio. I risparmi sulla sicurezza dei lavoratori – ed anche dei clienti – sono inaccettabili.
Alcune realtà di grandi dimensioni sul territorio nazionale (Via Rosellini 16 e 20, Via Santa Margherita, Via San Pietro all’Orto a Milano, nonché gli uffici di Ozzero, peraltro in dismissione), grazie alle denunce dei RLS, avranno il beneficio dei bagni puliti quotidianamente: mancano all’appello altre realtà di altrettanto grandi dimensioni come Via Padova, Piazza Fontana, Largo Cairoli e Santa Maria Segreta a Milano, Monza ed Abbiategrasso. Abbiamo chiesto di rivedere ed ampliare l’elenco attuale con queste ed altre ulteriori realtà che ci saranno segnalate, chiarendo che deve trattarsi di un servizio aggiuntivo: per fare più pulizie gli addetti devono avere più tempo (retribuito) a disposizione. Anche i risparmi sulla pulizia dei bagni sono parimenti inaccettabili.
Il 18 maggio 26 filiali della nostra area saranno trasformate in SPAV sportelli avanzati ed al più tardi entro la fine di giugno si procederà alla loro chiusura con trasferimento di clientela e (parte dei) colleghi sulle filiali cosiddette riceventi. Mentre le chiusure precedenti hanno perlopiù riguardato filiali di piccole dimensioni, questo terzo step vedrà la chiusura di filiali anche con organici significativi ed in alcuni casi la filiale ricevente si trasformerà da Modulo Commerciale in Paschi Valore. Qualche filiale pone problemi al momento irrisolti di logistica. Abbiamo chiesto al dir. Avino di avere tempestiva comunicazione dell’andamento del progetto di razionalizzazione della rete.
In attesa di discuterne, ci auguriamo che venga speso il massimo impegno perché il recupero di risorse da questo progetto consenta il tanto sbandierato – ma mai sufficientemente realizzato – rafforzamento della rete, in un’ottica di valorizzazione delle persone e delle loro storie professionali. Troppo spesso nella rincorsa all’emergenza, nella ricerca della soluzione più facile o, peggio, attraverso l’imposizione sterile e controproducente (“la banca è cambiata e non si può più dire di no”) si sono inutilmente sacrificate competenze ed attitudini. Servono segnali di lungimiranza e sensibilità da parte di chi deve gestire le risorse.
Chiederemo a breve un incontro con il Capo Area dir. Signorini finalizzato a conoscere i risultati e le prospettive dell’area e, in tale occasione, come peraltro fatto in tutti gli incontri sino ad ora avuti con il dir. Avino, denunceremo le pressioni commerciali che si manifestano in modo reiterato e e sconsiderato, andando spesso a colpire acriticamente filiali in palese deficit di organico. Non si vende a tutti i costi ed in tutti i modi, si vende nel rispetto delle regole e delle persone. Chi svolge ruoli di responsabilità ed è chiamato a dare l’esempio dovrebbe pesare le parole e svolgere azione di indirizzo e supporto senza scaricare sui collaboratori l’ansia da prestazione da cui alcuni sono – visibilmente – afflitti.
Siamo e restiamo convinti che si debba lavorare con il massimo impegno per portare la nostra banca fuori da questa crisi. Ma siamo altrettanto convinti che per lavorare bene sia indispensabile un clima aziendale improntato alla condivisione ed al coinvolgimento su strategie ed obiettivi ragionati e sostenibili.
Noi, al gioco vincente di squadra, crediamo davvero. Così come crediamo che la spinta alla produttività necessiti di motivazione sui progetti e di valorizzazione delle persone e della loro storia professionale. La banca ha parecchio da pensare e fare, su questo versante.
Milano, 10 maggio 2013 LA SEGRETERIA FISAC