Gruppo Bper: infortuni e malattie sul lavoro


INFORTUNI E MALATTIE
SUL LAVORO

Abbiamo affrontato l’argomento altre volte su queste pagine ma ci sembra davvero importante mantenere alta l’attenzione da parte di tutti su di un fenomeno che in Italia assume dimensioni particolari rispetto ad altri contesti analoghi al nostro. Si tratta degli infortuni sul lavoro, una vera piaga sociale che non cessa di affliggere il nostro Paese.

L’occasione ci viene dalla pubblicazione da parte dell’Inail dei dati relativi al settore codificato Ateco-Istat come “K – Attività finanziarie e assicurative”, che comprende le finanziarie, le attività di intermediazione monetaria (banche), le società di partecipazione (holding) e di società fiduciarie (fondi), mentre in quelle assicurative rientrano le compagnie di assicurazione, di riassicurazione e i fondi pensione, le attività ausiliarie di agenti e mediatori.

Nel nostro settore la situazione è senz’altro incomparabilmente meno drammatica rispetto ad altri ma vi sono elementi di preoccupazione anche per noi. La crescita delle malattie legate al proprio lavoro, per esempio, coinvolge sicuramente anche l’attività bancaria visto il tasso di disagio professionale e psicologico che permea il comparto.

L’incremento percentuale sul totale complessivo degli infortuni “in itinere”, preponderante rispetto a quella in occasione di lavoro: in anni normali, fino al 2019, circa il 65% degli infortuni denunciati da bancari e assicurativi sono avvenuti nel tragitto casa-lavoro-casa per lo più per incidenti stradali (nell’intera gestione Industria e Servizi, tale quota si ferma al 18%): ciò rimanda alla forte richiesta di mobilità richiesta al Personale delle aziende di credito.

Oltre agli infortuni, i lavoratori sono esposti anche al rischio di contrarre malattie professionali, ma nel settore delle banche e assicurazioni se ne contano relativamente poche: nel quadriennio ante-pandemia 2016-2019, mediamente, ne sono state denunciate 70 l’anno, praticamente dimezzatesi (come per gli infortuni) nel 2020 a causa della pandemia che ha tra l’altro agito da deterrente per il ricorso ai presidi medici, agli sportelli di assistenza e tutela dei lavoratori e altro, utili alla presentazione delle pratiche.

Ma quasi la metà delle denunce di malattia professionali riguarda il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo (dorsopatie e tendiniti), con la restante parte riferita soprattutto al sistema nervoso (sindrome del tunnel carpale in particolare) e ai disturbi psichici e comportamentali (disturbi post-traumatici da stress e dell’adattamento, riconducibili anche al mobbing).

Come tutte le questioni complesse che investono le società moderne, anche per salvaguardare in maniera coerente ed efficace la salute di chi lavora serve un salto di qualità culturale che accompagni le necessarie politiche di prevenzione e controllo. Potranno sembrare parole retoriche ma se non si supera l’attuale tendenza a banalizzare o a non affrontare problematiche che coinvolgono il vivere civile nella sua essenza non faremo mai passi avanti, nemmeno rispetto a temi urgenti e gravi come questi.

 

Andrea Matteuzzi
RSA FISAC BPER Bologna

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