La proposta di lettura di oggi non può che essere un appello contro la guerra, che incombe minacciosa e terrificante alle soglie dell’Europa.
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Leggiamo da una lettera di donne, già impegnate in “Women Transforming Our Nuclear Legacy”, per costruire occasioni di dialogo e di pace.
“Siamo madri, figlie, nonne e siamo sorelle, l’una per l’altra”.
Così scrivono insieme 12 donne, americane e russe, superando con poche e semplici parole la distanza tra gli opposti schieramenti in campo. E già soltanto questo gesto di redigere una lettera condivisa, per provare a fermare la guerra, è un atto diretto e potente di pace, che travalica confini territoriali, linguistici e culturali e anche interessi economici.
“Oggi siamo con le nostre sorelle in Ucraina, nell’est e nell’ovest, le cui famiglie e il cui paese sono stati dilaniati, hanno già subito più di 14.000 morti.”
Vestire i panni delle altre, immedesimarsi nella sofferenza altrui, è un altro modo di ritrovarsi improvvisamente vicine, mano nella mano, occhi negli occhi e sentire tutto il peso della responsabilità di ciò che accade intorno a noi.
“Siamo donne degli Stati Uniti e della Russia profondamente preoccupate per il rischio di una possibile guerra tra i nostri due paesi, che insieme possiedono oltre il 90% delle armi nucleari mondiali.”
“In un momento in cui la povertà sta aumentando negli Stati Uniti, in Ucraina e in Russia, in cui il mondo deve affrontare collettivamente la minaccia esistenziale del cambiamento climatico, una pandemia che ha causato 5,8 milioni di vittime e causato crescenti “morti per disperazione”, calo dell’aspettativa di vita e disuguaglianza estrema, è tempo di pensare in modo nuovo”.
“Restiamo uniti e invochiamo la pace. Stai con noi”.
“Ogni voce ha significato”, ci ricorda Nadezhda Azhgikhina, una delle prime firmatarie dell’appello, perciò amplifichiamo l’appello con la nostra voce e ti chiediamo di aggiungere la tua.
#sisteragainstwar #sorellecontrolaguerra
https://www.nuclearwakeupcall.earth/independentamericanandrussianwomencallforpeace