Da repubblica.it – Cresce l’utile trimestrale di Generali e il capoazienda Mario Greco annucia “il miglior risultato operativo degli ultimi 4 anni, grazie ad un’eccellente performance nel danni e a un solido business vita, che riflette il focus sulla profittabilità della nostra raccolta. Siamo all’inizio del nostro cammino e ben posizionati per raggiungere i nostri obiettivi”. Il gruppo del Leone ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile di 603 milioni, in crescita del 6,3% sul 2012: i premi complessivi sono calati del 2,6% a 19,1 miliardi, mentre il risultato operativo supera quota 1,3 miliardi (+8% grazie soprattutto al +26,6% del ramo danni).
“Stiamo facendo progressi importanti nel realizzare le azioni finalizzate a trasformare il nostro business – spiega Greco -. In questi mesi abbiamo già compiuto passi significativi per raggiungere i nostri obiettivi strategici, come l’acquisto della prima tranche di Gph nell’Europa centro-orientale, il collocamento del 12% di Banca Generali e l’avvio della business unit Corporate & Commercial, che ci permetterà di crescere in questo segmento”. Anche per questo il gruppo prevede per il 2013 un miglioramento del risultato operativo complessivo, proseguendo sia nel processo di rafforzamento del capitale e sia nel programma di riduzione delle spese. Atteso un calo dei premi del segmento vita e un incremento dell’attività con il contributo sia del business Non-Auto che di quello Auto.
Le vendite. I processi di vendita delle attività non strategiche delle Generali, Bsi e le riassicurazioni negli Usa, “sono in fase avanzata” ha ribadito Greco senza però commentare le indiscrezioni che Scor sarebbe ‘in testa’ nella corsa per le attività americane. “I processi di vendita sono iniziati nell’ottobre dell’anno scorso – ha spiegato il manager -. Sono processi molto strutturati in cui abbiamo fasi molto precise. In questo momento siamo in fasi avanzate di questi processi di vendita, ma non possiamo dire nulla, non sarebbe serio, non abbiamo preso decisioni finali. Siamo fiduciosi che i processi vadano” come nelle attese”.
Rcs. Gnerali deciderà come votare sull’aumento di capitale Rcs all’assemblea del 30 maggio. “Vedremo cosa riterremo utile e conveniente fare”, ha detto Greco aggiungendo di non essere a conoscenza “nè di un patto di sindacato di Rcs prima del 30 maggio nè di contatti tra i soci”, ma questo “non significa che non ce ne siano. Ma non ci sono con noi. La nostra posizione è stata subito abbastanza chiara”. Generali, infatti, ha già dichiarato di non voler sottoscrivere l’aumento di capitale: “Il settore media è totalmente diverso dal nostro business. Visto il lavoro che facciamo non possiamo rimanere azionisti strategici in settori così diversi dal nostro, quando cerchiamo di recuperare solidità nella nostra posizione di capitale e concentrarci sul nostro business. Questa posizione è stata compresa da tutti e questo è dove siamo”.
Telecom Italia. “Siamo ovviamente interessati a seguire le decisioni della società e siamo favorevoli a qualunque progetto che valorizzi la società” ha detto Greco parlando della trattativa tra l’ex monopolista e 3 Italia. “Qualunque processo societario di acquisto, di vendita di fusione richiede del tempo – ha aggiunto -. Le cose non si fanno in pochi giorni”. Il manager ha poi chiarito di non avere una veduta rispetto al possibile scorporo della rete: “Non ho una posizione. Telecom deve andare in consiglio presentare un progetto, a quel punto i consiglieri esamineranno il progetto e faranno delle valutazioni, io non sono a conoscenza di un progetto. Qui non si tratta di parlare – ha concluso – si tratta di vedere un progetto” e un progetto “è fatto di numeri, di valori. E’ difficile essere favorevoli o contrari a una cosa che non si conosce”