Una volta la domenica era sinonimo di famiglia, di ragù, di gita fuori porta o, per i tifosi, di partita allo stadio. Era la giornata del riposo, quella in cui ti rigeneri prima di iniziare una nuova settimana. Oggi invece, per qualcuno, pare che la domenica sia diventata un anticipo del lunedì, quel giorno in più in cui inviare mail di lavoro ai colleghi per “guadagnare tempo”.
E gli accordi sulle pressioni commerciali? E il diritto alla disconnessione? Non si applicano alla domenica?
Il fatto che i lavoratori, in un’epoca digitale e smart come la nostra, abbiano in larga parte accettato di configurare la posta elettronica lavorativa sui propri dispositivi personali non deve essere intesa in alcun modo come una tacita autorizzazione a voler ricevere mail di lavoro anche quando non si è tenuti a lavorare.
Poter accedere alla casella email d’ufficio in qualsiasi momento può essere utile in caso di assenza improvvisa ed imprevista, di lunghi periodi di assenza ed altro. Ma rappresenta sempre e comunque una scelta dei lavoratori.
Che qualche manager la trasformi nell’opportunità di costringere i suoi sottoposti a lavorare o organizzare il lavoro in giornate che dovrebbero essere dedicate a tutt’altro è un comportamento da denunciare e fermare subito.
Perché lede il diritto al riposo e alla disconnessione delle lavoratrici e dei lavoratori, perché viola gli accordi relativi alle pressioni commerciali e perché è in assoluto contrasto con le politiche di welfare e di conciliazione vita-lavoro di cui l’azienda tanto si vanta. Ma soprattutto, a livello umano, restituisce un’immagine molto triste di questi individui, che di domenica non hanno altro a cui pensare che mandare email di lavoro.
Citando il compianto Massimo Troisi: “Roberti’, tu ti devi salvare. Esci, fai qualcosa, vai a rubare, tuocc ‘e femmene!”.
E lascia che i colleghi, dopo le settimane stressanti che si susseguono, gli impegni che si accumulano, le pratiche che si complicano, gli applicativi che non funzionano, possano staccare la spina come è loro diritto. Dal lunedì saranno di nuovo in prima linea a tirare la carretta, a combattere con mascherine e controllo dei green pass, a resistere agli attacchi dei clienti inferociti dai disservizi, dalla burocrazia, o semplicemente spaventati dalle notizie che si rincorrono sul futuro della banca.
Quelle notizie e quei cambi al vertice che spaventano anche tutti i lavoratori e che già li tengono svegli di notte.
Nun ce ‘ntussecamme pure ‘a dummeneca!
Napoli, 9 febbraio 2022
La segreteria