Quando giovedì scorso, nel pieno della notte, l’Azienda ha bruscamente interrotto l’esposizione della posizione delle OO.SS. per intimare la firma entro 5 minuti – prendere o lasciare – dell’ultima proposta aziendale, la Fisac CGIL stava chiedendo a nome di tutto il tavolo sindacale l’erogazione del premio aziendale senza decurtazioni per assenze relative a lavoratori fragili, permessi Covid e malattie oncologiche, nonché un aumento della cd. Quota Cash (800 euro anziché 650) rispetto alla cd. Quota Welfare (450 euro anziché 600).
Tutto questo per andare incontro alle esigenze dei lavoratori più deboli, che magari hanno la necessità dell’erogazione in busta paga, anche se maggiormente tassata.
In seguito, l’Azienda ha di nuovo interrotto la pausa di discussione unitaria per scusarsi dei modi ma intimando di nuovo la firma entro 15 minuti!
La Fisac CGIL non si presta a ricatti e intimazioni, così la nostra Delegazione Trattante ha correttamente rifiutato la firma, rimettendo ogni decisione ai propri organismi statutari, nei tempi che questa valutazione avrebbe richiesto.
Il Direttivo Nazionale Fisac CGIL Banco BPM, oggi riunitosi, dopo ampia e approfondita discussione, valuta nel complesso gli accordi sottoscritti positivi e rispettosi del mandato dei lavoratori e, confermando pieno sostegno all’operato della Delegazione Trattante, esprime parere favorevole alla firma degli accordi non ancora sottoscritti, nell’esclusivo interesse dei lavoratori beneficiari e dell’unitarietà della compagine sindacale.
Stigmatizza con decisione l’atteggiamento aziendale inadeguato per una relazione sindacale matura ed equilibrata.
Questi accordi segnano la ripresa di un confronto vero tra le parti ma non certamente la ripartenza di corrette relazioni industriali.
Rimane ad esclusivo carico di questa Azienda un’incomprensibile insensibilità verso i lavoratori più deboli di questo Gruppo, del tutto incompatibile con l’immagine che vorrebbe dare di sé.
Milano, 31 gennaio 2022
Il Direttivo
Fisac-CGIL
Gruppo Banco BPM