Da Collettiva.it – Siglata l’intesa che tutela l’occupazione e apre le porte al ricambio generazionale nel secondo gruppo bancario italiano. Ongaro, Fisac: “L’intesa potenzia la presenza nei territori e del digitale, saranno garantiti formazione e inquadramenti professionali”
La parola riorganizzazione di solito fa presagire periodi di lacrime e sangue. E invece questa volta la profezia non si è avverata, anzi. L’accordo che i sindacati Fisac Cgil, Fabi, First Cisl, Uilca e Unisin hanno siglato con Unicredit, firmato di notte, sul filo di lana, può considerarsi un successo. Naturalmente per la tutela dell’occupazione e dei lavoratori. I numeri parlano chiaro: a fronte dell’uscita volontaria e incentivata di circa 1.200 persone che abbiano i requisiti per la pensione o per accedere al fondo di solidarietà della categoria, ne verranno assunte 725, più altre mille che oggi hanno un contratto di apprendistato, saranno stabilizzate.
Un bilancio più che positivo se si considera che in questo settore la proporzione di solito si attesta sul 2 a 1, per due lavoratori che vanno in pensione, uno viene assunto. Lo stesso sacrificio che è stato richiesto dall’ultimo piano industriale di Unicredit, che vedeva solo in Italia 5 mila esuberi spalmati in tre anni, con la conseguente assunzione di 2.600 lavoratori.
“Un accordo che consente un ricambio generazionale, e che allo stesso tempo soddisfa le esigenze espresse dall’azienda: potenziamento della presenza nei territori e del digitale”, commenta Cinzia Ongaro, segretaria nazionale Fisac Cgil: “Il bisogno era di spostare gli organici a disposizione della clientela, di riorganizzare gli uffici centrali, di potenziare le filiali dove ci sono carenze di personale e carichi di lavoro pesantissimi, una situazione che con il Covid è peggiorata perché la gente non ha smesso di andare in banca. E poi accrescere con grossi investimenti, e quindi anche con assunzioni, il digitale. Il primo importante paletto è stato messo. Adesso il sindacato svolgerà attività di tutela e sorveglianza di tutte queste operazioni che si terranno nei territori”.
Oltre alla tutela dell’occupazione, assicurata dall’intesa appena firmata, c’è anche il capitolo formazione: questi percorsi di riconversione professionale devono essere assistiti da adeguati programmi formativi, capaci di fornire le competenze necessarie per ricoprire i nuovi ruoli professionali. “Questi sono temi – aggiunge Ongaro – che affronteremo entro la fine dell’anno: formazione, valorizzazione professionale, cioè inquadramenti, conciliazione tempi di vita e di lavoro, politiche previdenziali a favore dei dipendenti, relazioni sindacali”.
La parte che riguarda i pensionamenti è stata approfondita e specificata con precisione nell’accordo: possibilità di accesso incentivato al pensionamento diretto per quanti lo maturano entro il 2024, e al fondo esuberi per coloro che avranno il diritto entro il 2028, con priorità delle esigenze di sostenibilità organizzativa e di servizio. E ancora: possibilità del riscatto della laurea, con onere a carico dell’azienda, per poter rientrare nella finestra di uscita per pensionamento diretto del 1 gennaio 2025, come anche utilizzare le cosiddette quota 100 e 102, opzione donna. Un meccanismo già rodato e sperimentato.
“Sul tavolo resta il tema del clima aziendale, delle pressioni commerciali che sono forti e del benessere delle persone, che hanno pesanti carichi di lavoro”, conclude Ongaro: “È il percorso che come sindacati dovremo affrontare a breve, anche nell’ottica di rivedere le politiche e gli inquadramenti, che sono fermi da tantissimo tempo”.
______________________________________
COMUNICATO STAMPA DEL 31 GENNAIO 2022
Oltre all’ importante accordo sull’ occupazione, della scorsa settimana, che prevede 725 assunzioni, la stabilizzazione di 1000 contratti di apprendistato in essere e ulteriori 780 assunzioni precedentemente concordate,
si è conclusa positivamente la trattativa con l’azienda sul premio aziendale di produttività relativo all’esercizio 2021, che sarà corrisposto nel 2022.
Il premio pro capite che verrà erogato a giugno, sarà di:
– 1.430 € se destinato a Conto Welfare
– 880 € se percepito in contanti.
Sarà inoltre erogato un contributo di euro 88,70 a favore della copertura odontoiatrica
Sin dall’avvio della trattativa sul premio di produttività, il Sindacato ha richiesto con forza all’Azienda un reale riconoscimento di carattere economico per tutte le Lavoratrici e tutti i Lavoratori, in coerenza con lo straordinario impegno che gli stessi hanno dedicato nell’ultimo anno in un contesto generale di grandissima difficoltà.
L’importo rappresenta una giusta ricompensa per tutte le colleghe e tutti i colleghi che, ancora oggi, nonostante la recente riorganizzazione della Rete Italia, affrontano le conseguenze di pesanti carichi di lavoro, carenza di organici particolarmente nelle Filiali, e forti pressione su budget commerciali sempre crescenti.
Nonostante gli accordi sulle politiche commerciali vigenti a livello nazionale e l’ accordo di clima aziendale, considerato di punta nel settore, ancora molto resta da fare per migliorare il benessere lavorativo.
Serve un rilancio complessivo e strutturale della Rete Italia, nuova occupazione e la realizzazione del percorso già condiviso con l’ azienda sulle tematiche di maggiore impatto per Lavoratrici e Lavoratori, che segni una decisa inversione di tendenza, determini un importante miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e riconosca le professionalità esistenti.
Dichiarazione di Cinzia Ongaro Segretaria Nazionale:
Si tratta di una valorizzazione contrattuale importante dell’ impegno delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Gruppo Unicredit, dopo un anno straordinariamente complicato anche per effetto della pandemia: è una erogazione che porta valore concreto nelle tasche delle persone .
Come Fisac CGIL dopo avere conseguito l’ importante risultato sull’ occupazione, nell’ accordo del 27 gennaio – che prevede 725 assunzioni, la stabilizzazione di 1000 contratti di apprendistato in essere oltre a ulteriori 780 assunzioni già previste dagli accordi precedenti – il nostro obiettivo principale resta quello di migliorare il clima lavorativo nell’ Azienda, le condizioni di lavoro e di tutela delle persone.
Unicredit è un’ azienda fondamentale nel sistema Paese, nel nuovo piano industriale le parole “sostenibilità” e “responsabilità sociale” ricorrono spesso.
Sarà nostro compito agire e vigilare perché dipendenti e clienti siano davvero trattati nello spirito di questi principi.