Proposte di lettura: le violenze sessuali di Capodanno e la resa dei conti di una virilità vacillante

La proposta di lettura di oggi è consigliata e presentata dal compagno Gabriele Poeta Paccati, Segretario Generale della Lombardia, che ringraziamo per la segnalazione.

La riflessione che ci propone Ida Dominijanni, in un articolo pubblicato da Internazionale, è tanto scomoda quanto necessaria. Per almeno due motivi, che provo a spiegare.

Il fatto di cronaca è noto. Nella notte di capodanno in piazza Duomo a Milano si sono prodotte una serie di violenze e di abusi sessuali contro giovani donne. Autori delle violenze giovani uomini, che hanno agito in branco.
Il punto sottolineato da alcuni commentatori è: sono ragazzi di origine nordafricana, arabi, portatori di una cultura diversa, non rispettosa della libertà e della dignità femminile. Se ne fa cioè una questione di scontro di culture.
Altri invece hanno girato la questione da un altro punto di vista: sono ragazzi “di periferia a caccia di una notte da padroni”(sic). Così diventa una questione di ceto.
In entrambi i casi si mostra una parziale verità (o addirittura una verità distorta) e se ne nasconde una più evidente. Bisogna ancora ripetere che la violenza maschile sulle donne non ha né colore né ceto? Evidentemente si, non lo si è ripetuto abbastanza.
Né ceto, né colore. Le ragioni di queste violenze stanno piuttosto in una matrice patriarcale, che accomuna culture diverse nell’identico esito di dominio, controllo, fin quando non soppressione della vita e del corpo delle donne. Ida lo dice meglio, con parole più forti.
È un discorso che dovremmo aver recepito, ma non così a fondo, se di fronte ad episodi di violenza di questo tipo tornano così rapidamente equivoci e spiegazioni fuorvianti. Dunque: ritorniamoci sopra ancora.
C’è poi un secondo motivo per cui questo articolo di Ida Dominijanni mi sembra necessario.
Perché pone un interrogativo scomodo, difficile, che colpisce tutti e tutte noi. Invitandoci a indagare meglio la natura di questo tempo che stiamo vivendo, in cui mentre declina il patriarcato (“epoca di crescente libertà femminile”) si producono fenomeni come quelli di Milano (e gli altri descritti nell’identità di matrice ad altre latitudini e in altri contesti). Come si coniuga la maggior libertà con queste violenze?

Interrogativo che resta aperto, ma è lì, intorno a quel grumo di temi, che bisogna trovare le risposte.

Proposte di lettura 21gen22

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