Sono in consegna e comunque spedite a tutte le filiali e centri specialistici le mascherine FFP2, obbligatorie per 10 giorni – ai sensi di legge – per i colleghi che hanno avuto contatti stretti con un positivo purché vaccinati con dose booster e asintomatici.
Le unità operative che lunedì 17 gennaio dovessero esserne sprovviste per eventuali ritardi di consegna, debbono approvvigionarsi tramite il Titolare/Re- sponsabile già autorizzato alla spesa dai Responsabili di Organizzazione territoriali (DOAT).
Resta immodificata la quarantena di 14 giorni senza tampone per i colleghi che hanno avuto contatti stretti con un positivo vaccinati con due dosi o non vaccinati, purché asintomatici. La facoltà di anticipare il rientro rispettivamente dopo 5 e 10 giorni con tampone antigenico o molecolare negativo, opzione sulla quale l’azienda esercita in molti casi una forza di persuasione impropria, pone la questione dei costi dei tamponi, a carico dei lavoratori. Riteniamo che la banca debba farsene carico, anche attraverso la stipula di una copertura sanitaria ad hoc.
Con l’approssimarsi della data – 1° febbraio – che consentirà gli accessi della clientela in banca solo se munita di green pass, diventa urgente il ripristino degli appuntamenti per tutti i servizi compresa la cassa e la linea valore. La banca non manca di ricordarci che per le linee commerciali premium e small business il modello di servizio prevede che i clienti siano ricevuti su appuntamento. A maggior ragione, si tratta di rendere operante una previsione già in essere e di estenderla al servizio di cassa. Vogliamo partecipare alla discussione sulle modalità di controllo del green pass alla clientela e non è pensabile che tale controllo – disposto ai sensi di legge – possa avvenire senza la precondizione della pianificazione ordinata degli accessi.
Ancora una volta torniamo sull’esigenza di dare piena applicazione all’accordo sul lavoro agile, con particolare attenzione alle esigenze dei colleghi con figli nati dall’1/1/2006. Sarebbe assurdo che la banca costringesse le colleghe e i colleghi a ricorrere al congedo parentale straordinario (prorogato fino alla scadenza dello stato di emergenza, al momento 31 marzo 2022) penalizzandoli economicamente e rinunciando alla loro prestazione lavorativa. Molto più sensato dare corso agli accordi aziendali vigenti, corrispondere l’intera retribuzione e beneficiare del lavoro che, pure se svolto in modalità agile, sempre lavoro qualificato è.
Infine, anche con l’intento di sensibilizzare tutte le strutture al rigoroso rispetto delle misure di protezione ancora necessarie, abbiamo chiesto la revisione della cartellonistica antiCovid esistente, sostituendola dove assente o ammalorata. In particolare, è necessario che ogni unità operativa metta in bella evidenza il numero massimo delle persone che possono accedere contemporaneamente ai locali della banca.
Non è ancora il tempo di abbassare le difese.
Siena, 14 gennaio 2022
Le Segreterie