BNL: una scelta dissennata

3 - Fisac Cgil

L’azienda insiste nel voler cedere il Banking Service Platform e 268 nostri colleghi.

Lo scorso 7 dicembre si è tenuto un incontro nell’ambito dell’operazione di cessione di ramo dei colleghi dell’IT. L’incontro, richiesto per senso di responsabilità dalle scriventi Organizzazioni Sindacali, è previsto dalle disposizioni di legge.

Alla seduta ha partecipato la cedente, BNL, e Capgemini. Per la precisione, la cessionaria sarà una SRL di proprietà al 100% di Capgemini, da poco costituita e ad oggi priva di attività e lavoratori.

Al netto del rispetto che il Sindacato esprime nei confronti di Capgemini e di tutta la comunità aziendale di quella realtà, alle donne e agli uomini che vi prestano onestamente la propria opera, confermiamo ancora una volta la nostra assoluta contrarietà a questa operazione, come a qualsiasi cessione di ramo d’azienda.

Riteniamo che la scelta di BNL sia profondamente sbagliata: la banca ha i conti a posto e ha conseguito nell’ultimo periodo risultati assolutamente positivi, come la propaganda del management ha nel tempo ampiamente divulgato attraverso i noti organi di stampa.

Abbandonare, perché di questo si tratta, tante lavoratrici e tanti lavoratori col solo scopo di “efficientare” risponde ad una visione manageriale profondamente irrispettosa e insensibile: a prescindere da come questa storia finirà, riteniamo che il solo fatto di averci provato rappresenterà una vera e propria onta per BNL. E non solo: costituirà una cupa prospettiva che rischia di aprirsi per l’intero settore.

E se questa “necessità” oggi si presenta non può che essere imputato alle politiche che nel tempo i vertici di BNL hanno adottato. Ancora una volta chiediamo che ne rispondano, abbandonando il timone prima di condurci a nuovi impatti deflagranti: l’autorevolezza di un management non può che derivare dalla fiducia che riesce ad infondere in tutta la comunità del lavoro, fiducia ormai irrimediabilmente compromessa.

L’operazione, come le altre presentateci in questa odiosa parentesi, sono discutibili sotto il profilo economico, ma anche e soprattutto sotto quello etico e morale. Vincolare le clausole di rientro alla commessa tra BNL e Capgemini, poi, significherebbe di fatto delegare il destino delle nostre colleghe e dei nostri colleghi al rapporto, economico e di mercato, tra le due aziende: questo è per il Sindacato semplicemente inaccettabile.

Come Organizzazioni sindacali abbiamo ritenuto giusto, decisamente doveroso, ascoltare quanto le controparti avessero da presentarci, senza alcun mutamento di atteggiamento (da parte nostra e, purtroppo, da parte loro). A fronte di un proclama secondo cui la banca intendeva proporre delle “tutele” inedite, migliori rispetto a quanto nel settore si sia mai realizzato, ci siamo ritrovati dinanzi a un elenchino di “protezioni” che di pochissimo si discostano dalle basiche previsioni di legge. La nostra sconcertata reazione non poteva essere che di assoluto diniego e rigetto. La persona resta per queste Organizzazioni Sindacali il centro, la più assoluta priorità.

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL

Alle lavoratrici ed ai lavoratori della BNL, a tutti coloro che credono che i lavoratori meritino tutti lo stesso rispetto, a tutti coloro che sono disposti a lottare per il proprio futuro, chiediamo di aderire compatti alle iniziative di lotta che verranno e che dovranno essere un chiaro segnale a chi ha deliberatamente e apertamente tradito le attese e promesse fatte alla comunità aziendale.

Roma, 10/12/2021

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN

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