Crédit Agricole Lombardia: c’era una volta la formazione…

3 - Fisac Cgil

Le OO.SS. da tempo sostengono che la formazione nel nostro Gruppo viene fruita con metodi poco convenzionali, nei fine settimana, la sera, durante l’orario di lavoro tra un cliente e l’altro per poi tentare il test finale più volte fino al superamento. Abbiamo addirittura testimonianze di colleghi, che pressati dai loro superiori avviano un corso sul Pc, un altro sul cellulare o sul tablet e contemporaneamente svolgono le loro numerose attività quotidiane che, nonostante gli sforzi, non soddisfano mai, ma proprio mai, le innumerevoli priorità.

Le OO.SS. da tempo sostengono che una formazione così fruita ha un un valore aggiunto praticamente inesistente rendendo vani gli sforzi di chi la formazione la costruisce cercando di farne uno strumento di crescita professionale imprescindibile. Questo “stile” ha un impatto fortemente negativo sul work life balance delle colleghe e dei colleghi desiderosi solo di evitare quelle pressioni quotidiane che più volte abbiamo denunciato, se mai di ulteriori pressioni se ne sentisse il bisogno.

L’Azienda, è inutile dirlo, ha sempre minimizzato, arrivando addirittura ad affermare che si tratta di fenomeni isolati e riferiti a pochi colleghi, ribadendone l’importanza per la crescita della “nostre persone”.

Ma qualcuno si deve essere accorto che un corso in particolare, la certificazione EFPA-ESG, impegna le colleghe ed i colleghi per un numero di ore eccessivo (22 tra formazione obbligatoria e webinar) oltre allo studio di circa 200 pagine di materiale cartaceo, per arrivare a sostenere un impegnativo esame finale. Le difficoltà emerse, un avanzamento non soddisfacente e soprattutto il pericolo che tutto ciò si potesse riflettere negativamente sui risultati commerciali, ha probabilmente indotto il una figura apicale della D.R. ad “aiutare fattivamente” coloro che sono impegnati nel raggiungimento dell’ambito traguardo. Consapevole che le priorità sono sempre altre e che di tempo per la formazione ne rimane poco o nulla, ha cercato opinabili scorciatoie.

E così a partire dal 27 ottobre u.s. ha cominciato a distribuire via mail a tutti gli interessati, facendo leva sullo spirito di squadra, le risposte ai test al fine di facilitare chi ancora deve sostenere l’esame e al grido di “certifichiamoci tutti”, il tutto, ovviamente, per conoscenza a tutte le altre figure apicali della D.R., Responsabile compreso.

Un espediente che si usa da sempre, le colleghe ed i colleghi sono costretti a passarsi queste informazioni per sopravvivere alle pressioni formative e al fatto che l’azienda non li mette nelle condizioni di potersi formare serenamente e con i giusti tempi di apprendimento, pertanto non ci scandalizziamo, ci dispiace solo per chi il corso e l’esame lo ha fatto studiando ed impegnandosi.

Ci preme però stigmatizzare fortemente il comportamento della parte apicale della nostra DR e dei suoi coordinatori commerciali, figure che dovrebbero essere garanti della corretta fruizione dei corsi, della crescita professionale attraverso la formazione dei loro collaboratori e che invece si inventano degli escamotage che servono solo a dimostrare una realtà inesistente rendendo la formazione ancora più vuota ed inutile.

Sarebbe interessante sentire l’opinione di Efpa Italia che certifica e, considerato che la maggior parte della formazione nella nostra azienda è finanziata da Fba i cui fondi rivengono da un prelievo (0,30%) dalla contribuzione Inps di ogni dipendente, è venuto il momento di fruire una formazione adeguata ed efficiente, scevra da difficoltà e da scappatoie.

Tutti noi contribuiamo alla formazione e non possiamo accettare che taluni manager ne calpestino il valore, l’importanza, la dignità.

LE RSA DELLE OO.SS. FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, UILCA, UNISIN

CREDIT AGRICOLE D.R. LOMBARDIA

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