 |
 |
 |
 |
 |
In questi ultimi giorni, abbiamo concluso un lungo confronto con l’Azienda, finalizzato a disciplinare le ricadute sul personale coinvolto nell’iniziativa di attivazione delle filiali smart. Abbiamo quindi sottoscritto due verbali nella tarda serata di mercoledì, con lo scopo di tutelare al massimo le colleghe e i colleghi che vi opereranno, in piena coerenza con le disposizioni del CCNL e con le previsioni della contrattazione aziendale, quest’ultima rafforzata e migliorata dai suddetti accordi.
Nel pomeriggio di ieri si è poi tenuto un incontro con l’AD – alla presenza dei vertici del Personale e del Commerciale – in cui abbiamo posto principalmente il problema delle pressioni commerciali, della necessità di procedere a nuove assunzioni e investimenti in infrastrutture tecnologiche, procedure e ammodernamento di rete e sedi e chiesto riscontri sulle voci di possibili cessioni di rami d’azienda.
In sintesi, tra i punti principali degli accordi, va sottolineato che tutte le persone operanti presso la Filiale Smart madre risulteranno a ogni effetto appartenenti all’unità produttiva di Olgiate Comasco e vedranno loro applicate tutte le condizioni economiche e contrattuali collettive – sia nazionali che aziendali – previste per il personale di Rete, con specifiche previsioni migliorative in materia di possibili contestazioni disciplinari, in continuità con quanto ottenuto con l’accordo del 16 luglio 2020 in materia di operatività connessa ai decreti anti covid in sostegno all’economia, e in piena coerenza con la linea politico-sindacale di questi ultimi anni volta a rafforzare le tutele di tutti i dipendenti.
Con l’occasione invitiamo tutte le colleghe e i colleghi ad attenersi strettamente alle indicazioni contrattuali e di legge e soprattutto alle norme antiriciclaggio; in considerazione della particolare operatività della Filiale smart di Olgiate Comasco, invitiamo altresì i colleghi a segnalare sistematicamente tramite apposita procedura KYC tutte le operazioni occasionali della non clientela superiori ai mille euro.
Nel pomeriggio di ieri abbiamo ribadito all’amministratore delegato l’urgenza di procedere a nuove assunzioni e, anche, di estendere, ferma la volontà delle persone interessate, il contratto dei neoassunti entrati a tempo parziale a tempo pieno; analogamente, abbiamo sottolineato l’importanza di dar corso agli investimenti previsti dal piano industriale anche per la rete e le sedi, in ordine alle infrastrutture tecnologiche, alle procedure e all’ammodernamento dei luoghi di lavoro.
L’incontro con i vertici aziendali, in continuità con un percorso di confronto che abbiamo avviato da tempo e al quale non ci siamo mai sottratti, è stato utile per confermare, in via definitiva, che la mole di prove documentali che abbiamo raccolto a sostegno delle nostre denunce della violazione del CCNL e dell’accordo aziendale in materia di pressioni commerciali deve necessariamente comportare un cambiamento repentino e radicale degli atteggiamenti aziendali.
Rispetto all’avvio di una operazione di cessione del Pegno, ieri l’azienda ha confermato di aver ricevuto alcune offerte, ma di non aver, per il momento, assunto alcuna decisione, né fornito alcun riscontro. Attualmente si tratterebbe quindi di una fase interlocutoria.
A fronte di questa eventualità, in coerenza con quanto condiviso nelle trattative del 2019, abbiamo ribadito la nostra posizione di ferma contrarietà e ostilità a qualsiasi operazione che coinvolga lavoratrici e lavoratori.
Su questo tema, così come sulle pressioni commerciali, si gioca, di qui in avanti, il futuro dell’andamento delle relazioni sindacali in azienda. Qualora dovessero venir meno, metteremo in campo tutte le azioni necessarie di coinvolgimento della categoria, a partire dai presìdi.
Genova, 12 novembre 2021
INTERSAS GRUPPO BANCA CARIGE
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN