«BPER per il capitale adesso è la migliore delle banche italiane»
È l’opinione di analisti qualificati come Mediobanca, Equita e Intermonte dopo i giudizi di Bce e il resoconto semestrale
All’inizio del mese di agosto Bper Banca ha annunciato il resoconto positivo del primo semestre e le reazioni agli ultimi eventi che hanno caratterizzato il settore bancario hanno eletto l’istituto di credito modenese a protagonista di primo livello. Determinante in modo particolare il via libera da parte della Banca Centrale Europea ai modelli interni sul rischio di credito.
«Dopo la validazione dei modelli interni – ha affermato per esempio Intermonte – Bper è adesso la banca meglio capitalizzata in Italia», facendo poi riferimento ai dati del Cet1 ratio, in sintesi il parametro che esprime con quali risorse l’istituto oggetto di valutazione riesce a garantire i prestiti concessi ai clienti e i rischi rappresentati dai crediti deteriorati (o non performing loans). E secondo Intermonte il balzo del Cet1 di Bper «esclude qualsiasi rischio di aumento di capitale una volta per tutte, anche nel caso di una grande vendita di crediti deteriorati o di fusione con un’altra banca popolare».
Anche per Mediobanca la «più grande sorpresa» è rappresentata dal balzo del Cet1 «che posiziona Bper come la meglio capitalizzata banca sulla base delle metriche di ponderazione per il rischio. I nostri calcoli preliminari mostrerebbero un Cet1 dell’11,7% ben sopra le richieste della Banca Centrale Europea». In base a questi numeri, Bper è la migliore banca italiana per capitalizzazione in base a parametri soppesati per il rischio.
Anche secondo Equita, «ipotizzando un Cet1 target di 12,5%, la banca può contare su un capitale di eccesso di mezzo miliardo», hanno spiegato gli analisti. Secondo i calcoli di Equita, Bper Banca, facendo leva sulla flessibilità di capitale, potrebbe ridurre i crediti deteriorati del 60% (-4,4 miliardi).
Valutazioni che giustificano l’ottimismo dell’amministratore delegato Alessandro Vandelli sulle prospettive della banca modenese: «Risultati enormi frutto del lavoro e dello sforzo di diverse strutture della banca. Quello che abbiamo capito fino ad oggi è che ci sono molti nostri azionisti che vogliono incrementare il proprio peso, ma sperano di avere condizioni di mercato diverse» e con queste parole Vandelli si riferisce alla possibile creazione di un nocciolo duro di soci.
Riguardo all’atteso risiko delle banche popolari italiane, Vandelli non si è sbilanciato: «Fino adesso – ha detto – abbiamo assunto la giusta posizione: aspetta e osserva è il nostro criterio. Oggi non cambia nulla nella nostra visione: è importante trovare buone opportunità ma anche non prendere grossi rischi».