Antiriciclaggio: riciclaggio e criptovalute

Sono in deciso aumento le operazioni in cripto-valute che necessitano, ora, di un maggior controllo.

Negli ultimi due anni le Segnalazioni di Operazioni Sospette hanno avuto un forte incremento, passando da 500 segnalazioni ad oltre 1.800, al punto che l’Unità di Informazione Finanziaria avvierà una stretta sui controlli, rafforzata dal Decreto Ministeriale sul Censimento degli Operatori in Valuta virtuale.

Spiega il Direttore dell’Uif che da tempo abbiamo richiamato l’attenzione dei Soggetti obbligati sui rischi di utilizzo di tali strumenti per finalità di riciclaggio. Abbiamo reso disponibile un tracciato segnaletico specifico, abbiamo costituito un apposito Centro di competenza per l’analisi delle relative segnalazioni effettuando alcuni accertamenti ispettivi su Operatori nazionali del Comparto ed abbiamo avviato l’acquisizione di evoluti strumenti di analisi della blockchain. Hanno assunto particolare rilevanza i servizi, anche in Valute virtuali, offerti in Italia per via telematica da Soggetti non insediati nel nostro Paese. I rischi di riciclaggio ci hanno portato a proporre, pure per tale ambito, l’obbligo di segnalazione per le operazioni sospette, quando siano effettuate dal territorio italiano, per consentire l’interlocuzione diretta con le Autorità nazionali ed il reperimento di informazioni utili all’approfondimento di casi di interesse sotto il profilo finanziario ed investigativo.

In sede di Decreto ministeriale sul Censimento saranno definiti i requisiti prescritti per svolgere legalmente l’attività da parte di Soggetti italiani e verranno introdotti meccanismi di cooperazione tra le Autorità per l’accertamento dei comportamenti irregolari. 

Questo allert da parte dell’Uif sui rischi da cripto-valute (le più famose sono i Bitcoin) si inserisce in un contesto più ampio di allarme che la Banca d’Italia ha attivato da tempo, parlando di attività ad alto rischio.

Più in generale sono, comunque, in aumento tutte le Segnalazioni sospette di riciclaggio (113.187 nel 2020, in aumento del 7% rispetto al 2019). Conclude il Direttore dell’UIf le attività illegali innescate anche dalla pandemia non si esauriranno con il riassorbimento dell’emergenza sanitaria ma, se non adeguatamente fronteggiate, continueranno a gravare sul nostro futuro, trovando ulteriori importanti opportunità anche nei nuovi interventi pubblici.

Per ultimo va ricordato un dato: resta alto l’utilizzo del contante che solo il lockdown stretto (marzo-aprile 2019) ha determinato la riduzione dell’operatività. E’ stato calcolato che vi siano operazioni in contanti per circa 215mld di euro per 41mln di operazioni.

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