Lettera di un lavoratore BPER

Buonasera,

Assieme ad altri colleghi, facevamo alcune considerazioni circa l’andazzo che sta prendendo la nostra situazione lavorativa, che possiamo riassumere di seguito.

Sono sempre più insistenti le voci di malessere di molti colleghi riguardanti l’operatività quotidiana dopo la definitiva applicazione del nuovo modello organizzativo” footprint”.

Molti colleghi riferiscono di riunioni, sempre più frequentemente indette oltre l’orario di lavoro senza il necessario preavviso, all’interno delle quali sempre più spesso, quelle che dovrebbero essere delle indicazioni tecniche-operative e “commerciali”, si traducono in veri e propri “cazziatoni” con minacce, nemmeno troppo velate, di sostituzioni, allontanamento da incarichi, sino ad arrivare a prospettare epiloghi “catastrofici” per l’intera banca.

Non di poco conto anche il fatto che ripetutamente viene dato per certo l’introduzione di un sistema incentivante personale, con obiettivi ben specifici.

Ma la nostra azienda TUTTA, è consapevole dell’esistenza di un CCNL?

Peraltro, la storia e la tradizione della nostra Banca è fondata su principi etici quali la solidarietà.

E’ molto bello parlare di welfare, ma con quali presupposti? Senza il rispetto delle regole, della dignità personale di ogni persona/lavoratore, non c’è welfare che tenga !!!

Non vogliamo credere alle indiscrezioni secondo le quali nel prossimo futuro potremmo trasformarci in una organizzazione fondata sull’individualismo e sull’egoismo personale.

Per cui il collega vedrebbe nell’altro collega un rivale, con tutti gli intuibili danni per i lavoratori, per la clientela, per la banca. Non ci vogliamo credere.

Ma sicuramente vigileremo attentamente affinché questa degenerazione non avvenga. Perché noi i nostri valori ce li ricordiamo.

Un collega che lavora in filiale