Intesa Sanpaolo Roma: prima di tutto le nostre persone!!! O gli affari?

3 - Fisac Cgil

Giovedì 7 ottobre si manifestava il primo caso conclamato di contagio Covid 19 presso la Filiale Retail di via del Corso. All’apertura della filiale il giorno seguente, nessun lavoratore è stato avvisato della positività conclamata riscontrata nell’unità produttiva. La Banca avviava un proprio giro d’interviste ai lavoratori a suo avviso esposti al possibile contagio, concludendo che l’isolamento del collega e di 3 suoi contatti “stretti” fosse misura sufficiente a preservare la salute e la sicurezza dell’intera Filiale; nulla disponeva circa eventuali interventi di sanificazione dei locali della stessa, anche se in essi si alternavano decine di colleghi durante la giornata lavorativa.

Il successivo lunedì veniva disposta la chiusura delle Filiali Retail ed Exclusive a seguito dell’emergere di un nuovo caso; chiusura poi protratta a tutto il mercoledì seguente a causa di nuovi contagi rilevati. Stavolta veniva inoltre disposta – finalmente – la sanificazionedei locali del salone centrale e dei co-working attigui. Nessuna indicazione veniva invece data per i circa 25 colleghi della Filiale Imprese Roma Corso presenti al momento delle attività di sanificazione: anzi gli stessi venivano “beneficiati” dall’irrorazione degli agenti chimici utilizzati (avranno pensato che potesse bastare a preservarli dall’eventuale contagio?), stante che i locali ove essi operano non sono ermeticamente separati dal salone centrale a causa dell’inadeguatezza degli elementi in vetro e muratura che li dividono, alti meno di tre metri a fronte di un soffitto comune posto ad almeno sei metri.

A seguito di tali attività veniva decisa la riapertura delle Filiali interessate da giovedì 14.

Nel frattempo nuovi contagi vengono rilevati nel Palazzo di via del Corso (al secondo e terzo piano) ed in un’altra filiale dell’Area Roma Centro.

A fronte di tale estesa e complessa situazione la Banca, anche su richiesta degli RR.LL.SS., decideva di approntare un servizio di screening, su base volontaria, realizzato tramite test antigienici a cui partecipavano alcune decine di colleghi che, con loro somma sorpresa, scoprivano di essere nella maggior parte dei casi positivi al Covid 19: ne scaturiva la decisione di chiudere fino al 25 ottobre successivo le due Filiali già precedentemente chiuse, oltre a nuove sanificazioni a tappeto sui vari piani del Palazzo.

Frattanto i colleghi risultati positivi al tampone “rapido” si sottoponevano a verifica conl’appropriato test “molecolare” che smentiva clamorosamente gli esiti positivi rilevati in precedenza. La Banca, ovviamente rallegrandosi di tale “svolta”, con una solerzia del tutto inattesa rispetto alle tempistiche decisionali dei giorni precedenti, stabiliva nella serata di mercoledì 20 l’immediato rientro in servizio (ovviamente per i colleghi delle Filiali) già dal giorno successivo.

Questi i fatti accaduti, che però fanno sorgere alcune domande.
⇒ Perché la Banca non ha provveduto all’immediata sanificazione dei locali già all’accertamento del primo caso?
⇒ Chi ha scelto la struttura incaricata dei tamponi antigienici rivelatisi fallaci in seguito, ma che ha seminato ansia e preoccupazione tra coloro che sono stati individuati come “positivi”?
⇒ Cosa non ha funzionato nel corso di tale indagine? E perché? E con quali conseguenze?
⇒ E’ questo il concreto esempio di attenzione alle “nostre persone” da parte della Banca? O in merito deve considerarsi maggiormente indicativa la solerzia con cui si è fatta retromarcia sulle chiusure cautelative già disposte, certamente per venire incontro alle esigenze dei clienti (e non per recuperare il ritmo perso nel “passo” commerciale)?

Come OO.SS. chiediamo che a tutti i lavoratori dei Palazzi di via del Corso e di via dei Crociferi venga assicurata la possibilità di test antigienici periodica almeno per i prossimi 15 giorni, effettuati attraverso strutture di comprovata professionalità ed affidabilità, da estendere ai familiari dei dipendenti eventualmente rilevati come “positivi”, ovviamente a carico della Banca.

Chiediamo inoltre che tutte le strutture con sede nei due Palazzi vengano adeguatamente sanificate e che nell’occasione venga avviata una verifica a tappeto del rispetto puntuale di tutte le disposizioni in materia di DPI, nonché della rispondenza ai dettami normativi in materia di controllo della temperatura e del green Pass, anche laddove non esistono presidi permanenti di sorveglianza/reception.

SOLO COSI’ LA BANCA ED I SUOI DIRIGENTI APICALI SAPRANNO DIMOSTRARE CHE “PRIMA LE NOSTRE PERSONE” NON E’ SOLO UN VUOTO SLOGAN, MA L’EFFETTIVA FILOSOFIA DELLA BANCA.

LA PREVENZIONE E’ L’UNICO EFFICACE MEZZO DI TUTELA DI TUTTE LE “PERSONE” IN INTESA SANPAOLO.

“La sicurezza la vuole chi si vuole bene.
La
prevenzione è il cuore pulsante del lavoro”

Roma, 25 ottobre 2021

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
RR.SS.AA. INTESA SANPAOLO ROMA

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