IL NUMERO DI DICEMBRE 2016 Polizze cassa e professionali: pronti per il 2017 Il giudizio professionale e il ricorso Accenture: «Filiali ancora cruciali» Via libera alla prima legge sulla Finanza Etica Guida FISAC CGIL alla Busta Paga 2016 Polizze Cassa e Professionali: pronti per il 2017 Anche per il 2017 le Segreterie Nazionali hanno raggiunto un’intesa per il rinnovo delle polizze di cassa e professionali (comprese le eventuali forme integrate) da offrire agli iscritti. Il patto, rinnovato ormai da molti anni, ha contribuito in maniera determinante alla stabilizzazione del prezzo delle polizze professionali su tutto il territorio nazionale, consentendo ai lavoratori di aree geografiche considerate a maggior rischio, per effetto di una non comparabile circolazione di denaro contante e di una diversa numerosità delle operazioni di sportello pro-capite, di beneficiare di condizioni omogenee a quelle del resto d’Italia. Le Federazioni Nazionali intendono quindi consolidare una modalità di offerta dei servizi assicurativi tesa ad evitare fenomeni di concorrenza sleale che, oltre ad inquinare i rapporti tra le sigle, pregiudicano, soprattutto, la possibilità di offrire il servizio a tutta la categoria, senza distinzioni territoriali. Le stesse Federazioni Nazionali confermano l’esplicita definizione, all’interno delle convenzioni stipulate con le compagnie assicurative, il diritto, così come è previsto dalla legge, dell’assicurato a godere della copertura di polizza per tutto il periodo coperto dal premio, anche in caso di dimissioni dal sindacato di appartenenza. Se nel tuo territorio è possibile aderire ad una polizza regionale contatta il tuo rappresentante sindacale per ulteriori informazioni o visita la sezione dedicata nel sito. Il Giudizio Professionale e il ricorso La valutazione professionale relativa all’anno precedente è una procedura stabilita dal Contratto Nazionale di lavoro il cui percorso, in attuazione dei principi di trasparenza, deve completarsi entro il primo quadrimestre dell’anno successivo a quello cui la valutazione si riferisce, con una specifica comunicazione scritta, accompagnata da una motivazione sintetica. Ricordiamo che, in ogni caso, la sottoscrizione per ricevuta della scheda di valutazione non implica in alcun modo l’automatica condivisione del complessivo giudizio professionale ricevuto e lascia impregiudicata la possibilità per l’interessato/a di ricorrere contro la valutazione, secondo quanto previsto dal sesto e settimo comma dell’Art.75 del CCNL ABI 19.01.2012, che di seguito riportiamo: Il lavoratore/la lavoratrice che ritenga il complessivo giudizio professionale non rispondente alla prestazione da lui o lei svolta, può presentare un proprio ricorso alla Direzione aziendale competente entro 15 giorni dalla comunicazione. Nella procedura il lavoratore/lavoratrice può farsi assistere da un dirigente dell’organizzazione sindacale stipulante, facente parte del personale, cui conferisce mandato. L’impresa, sentito il lavoratore/lavoratrice entro 30 giorni dal ricorso, comunicherà le proprie determinazioni al riguardo nei successivi 60 giorni. Al riguardo, alleghiamo un fac-simile di lettera da utilizzare per presentare l’eventuale ricorso contro il giudizio professionale. In ogni caso, sottolineiamo che, a norma di contratto, il ricorso va presentato per iscritto alla struttura aziendale competente entro 15 gg. dalla consegna del giudizio medesimo. Spett.le NOME BANCA Al Referente Territoriale RISORSE UMANE OGGETTO: RICORSO AVVERSO AL GIUDIZIO PROFESSIONALE 2015 Il/La sottoscritto/a ......................................................................................., matricola numero ............... , attualmente in organico presso ................................................. , ritiene il complessivo giudizio professionale attribuitogli/le relativamente all’anno 2015 – e sintetizzato in: ............................................., – non rispondente alla prestazione lavorativa svolta. Pertanto, secondo quanto previsto dal comma 6 dell’art.75 del CCNL ABI 19.01.2012 presenta istanza di ricorso avverso tale giudizio comunicatogli/le il ............................. Al riguardo, chiede di essere sentito/a e fa presente che, nella procedura di ricorso, intende avvalersi dell’assistenza di un/una dirigente sindacale della FISAC- CGIL Organizzazione Sindacale a cui conferisce apposito mandato ,che sarà convocato assieme a me per il ricorso avverso al giudizio professionale. In attesa di un cortese riscontro, porge cordiali saluti. ............................................................... (firma) (N.B.: far pervenire una copia del ricorso anche al proprio Segretario R.S.A. e/o al dirigente sindacale di riferimento). Accenture: «Filiali ancora cruciali» La sorpresa: secondo uno studio le filiali avranno ancora lunga vita L’azienda di Londra (con sedi a Singapore, Bogotà e Dubai) ha nel proprio portfolio clienti oltre 350 banche in tutto il mondo, tra cui nove dei primi 20 istituti a livello internazionale. Le filiali non sono morte A proposito di filiali, una curiosità degna di menzione. Nel comunicato diffuso da Accenture si legge che “i consumatori, sebbene preferiscano sempre di più approcciarsi alla banca tramite i canali digitali, hanno ancora bisogno delle filiali: secondo recenti indagini il 70% di loro vi si reca per le decisioni finanziarie importanti. Il ruolo delle filiali è quindi ancora cruciale nel posizionamento del brand bancario e queste vengono percepite come essenziali nella costruzione della fiducia del cliente, a dispetto del loro scarso utilizzo. Infatti i clienti che cambiano banca dimostrano di apprezzare notevolmente il modello di banca in grado di integrare filiale e servizi online”. Fonte: startupitalia.eu Via libera alla prima legge sulla finanza etica Le banche che investono su no profit, volontariato, Ong, avranno sconti fiscali sugli utili reinvestiti. C'è anche la prima legge italiana per convincere le banche a investire in modo etico nella Legge di bilancio appena approvata. Un po' il contrario di quanto hanno fatto negli ultimi anni gli istituti di credito, che anche per questo si trovano a combattere con sofferenze e investimenti speculativi finiti male. La legge era tra gli emendamenti ed è passato liscio, con l'approvazione di quasi tutte le forze politiche. Il principio è semplice, ma importante: prestare soldi al settore del no profit e del volontariato, che non insegue solo il profitto, ma cerca di intervenire là dove il welfare non riesce più ad arrivare. Ma anche tornare a far credito a quelle Ong o cooperative che riescono a creare lavoro in territori difficili, abbandonati, a rischio di tenuta sociale, a cominciare dal Sud, dove la povertà sta aumentando. Che ora gli istituti di credito si buttino a capofitto a finanziare progetti etici è quanto meno improbabile, ma un motivo di più per farlo lo avranno. Le banche i cui impieghi andranno a finanziare investimenti responsabili ne guadagneranno dal lato fiscale: piuttosto che pagare il 24 % di imposte, come accade oggi, potranno detassare gli utili impiegati in no profit, Ong, volontariato, a patto però che vengano reinvestiti nel capitale sociale. Se questa è la prima regola e il primo vantaggio, ci sono almeno altri punti fondamentali per entrare a far parte del Club delle banche etiche. Direttori e amministratori, insomma i vertici, non potranno guadagnare cinque volte di più di quanto non portino a casa, mediamente, i loro dipendenti. Un altro tassello del provvedimento riguarda la trasparenza, necessità sempre più sentita oggi da chi si avvicina a ogni forma di risparmio, l'altra faccia degli impieghi. Imprese no profit, Ong, cooperative sociali e piccoli imprenditori a vocazione etica, verranno passati ai raggi X, di modo che massima sarà la trasparenza richiesta per accedere al credito di stampo etico. In ultimo nei board delle future banche etiche dovrà vigere il principio della democrazia nella gestione e nelle decisioni di investimento, con meccanismi studiati ad hoc. Già oggi le ventisette banche etiche sparse per il mondo continuano a registrare performance migliori rispetto alle cosiddette "too big to fail". Le banche sostenibili e eticamente orientate erogano quasi il doppio del credito in proporzione agli attivi di bilancio rispetto a quelle di sistema: 75,2% contro il 39,6%, mentre gli impieghi (2010-2014), crescono più rapidamente (+12,2% contro il + 5,4% di quelle di sistema). Una ricerca che racconta che sostenere l'economia reale e sostenibile genera ritorni finanziari migliori. Oggi i risparmiatori che ci credono sono 20 milioni di persone e gli investimenti superano i 100 miliardi di dollari. Fonte: www.repubblica.it Guida FISAC CGIL alla Busta Paga 2016 Il documento è scaricabile a questo link