Altro che tutela della salute e della vita delle persone… il gruppo unipol impone il rientro in sede di tutti I DIPENDENTI
Con estremo ritardo rispetto a quanto concordato nel mese di giugno, si è svolto stamattina l’incontro con l’Azienda alla presenza del Direttore Generale del Personale (Dott.ssa M. Cacciapuoti) che dopo l’introduzione ha lasciato la mera informativa al nuovo responsabile delle Relazioni Industriali (Dott. C. Trerotola).
Di seguito le decisioni comunicate dal Gruppo:
- dal 4 ottobre al 3 novembre proroga dell’attuale modalità di svolgimento dell’attività lavorativa
- dal 15 ottobre introduzione obbligo Green Pass per l’accesso alle sedi aziendali
- dal 4 novembre rientro in sede di tutti i lavoratori per l’intera settimana (ad eccezione dei cosiddetti “fragili”)
Riteniamo assolutamente inaccettabile la posizione espressa dall’Azienda sia nel merito sia nel metodo adottato: nonostante i tentativi effettuati per giungere ad un accordo sullo Smart Working, prima del rientro in sede, così come peraltro fatto in altre moderne società assicurative (altro che un “passo avanti”), ci siamo trovati ancora una volta dinanzi a decisioni già prese, senza alcuna volontà di confrontarsi.
Avevamo formalmente richiesto di fare una trattativa nella quale discutere le modalità con cui proseguire l’attività lavorativa, dando anche la possibilità di rientrare a coloro che ne avessero fatto richiesta.
L’Impresa invece, non curante del rischio per la salute dei propri dipendenti, ha messo tutti davanti al fatto compiuto, rappresentando la decisione unilateralmente assunta: il 4 novembre si rientra tutti, così è deciso e non c’è nulla di cui discutere.
Dinanzi a tale rigidità, abbiamo ribadito con fermezza che il rientro in sede, anche in ragione alla dovuta applicazione dell’Azienda delle direttive sull’obbligo del Green Pass, deve essere discusso preventivamente in una negoziazione in cui abbiano voce in capitolo anche le legittime esigenze dei lavoratori.
Per tale motivo abbiamo sollecitato la Delegazione aziendale a rivedere radicalmente i termini di quanto annunciato, confrontandosi nuovamente al proprio interno e con il Vertice del Gruppo Unipol, per fissare quindi un nuovo incontro sindacale da domani stesso nel quale dare avvio alla contrattazione sullo Smart Working.
Resta evidente che in assenza di un accoglimento della nostra richiesta, sarà imprescindibile attivare ogni iniziativa utile a contrastare la deriva autoritaria in atto, coinvolgendo tutti i lavoratori nelle necessarie forme di lotta.
FISAC CGIL GRUPPO UNIPOL