Le testimonianze filmate provenienti dai territori conquistati dai talebani e i racconti delle donne di Kabul occupata ci inducono a temere il peggio per la condizione delle donne in Afganistan, terrorizzate dall’idea di tornare indietro nel tempo, condannate di nuovo a rendersi invisibili, non tanto perché obbligate a indossare il burka, quanto perché private della libertà di movimento, del diritto allo studio, dell’indipendenza economica, del diritto di parola, del diritto di scegliere se, quando e con chi sposarsi.
Perciò il Coordinamento Donne Nazionale della Fisac Cgil esprime la propria solidarietà alle donne afgane, aderendo all’appello che la Casa Internazionale delle Donne ha indirizzato alle istituzioni europee e italiane, insieme alle associazioni, ai movimenti e alle altre strutture della CGIL, che qui di seguito pubblichiamo.
Invitiamo compagne e compagni a firmare, diffondere e promuovere questa e altre iniziative analoghe, per far sentire la nostra vicinanza alle donne afgane, minacciate nella propria libertà personale, economica e sociale, oltre che nella propria incolumità fisica.
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