Nei giorni scorsi abbiamo diffuso fra i colleghi l’anteprima dei risultati di bilancio 2012 che l’azienda ha diramato a mezzo stampa. Per chi era presente all’assemblea dello scorso 4 aprile non è stata certamente una sorpresa. Avevamo cercato di descrivere lo scenario comune all’intero sistema creditizio nazionale (negli articoli che abbiamo inviato un quotidiano ha dettagliato una serie di bilanci 2012 chiusi in rosso, ma ce ne sono tanti altri) determinatosi anche per una linea di maggiore intransigenza presa da Bankitalia rispetto a tutto il sistema creditizio (a tale proposito, prima dell’assemblea, avevamo anche diffuso un dettagliato commento di MF).
Un breve riassunto per chi non era in assemblea: a partire dallo scorso mese di ottobre Bankitalia ha iniziato un ciclo di “ispezioni straordinarie” di in tutti i principali gruppi creditizi nazionali (a Cesena sono arrivati nel gennaio scorso). Si è trattato di ispezioni mirate a verificare l’entità degli accantonamenti a fronte delle pratiche deteriorate utilizzando un nuovo metodo di valutazione molto più restrittivo rispetto al precedente. In ragione di ciò, in tutti i gruppi si è reso necessario un notevole aumento degli accantonamenti con ovvie ricadute sui risultati di bilancio 2012.
Adesso sappiamo qual è la situazione della nostra azienda e, nonostante il risultato negativo, se confrontiamo i dati della nostra azienda con quelli di altre possiamo esserne, in un certo senso, rincuorati (si pensi solo a CR FERRARA con un rosso di oltre 100 mln)
Questo sta a dimostrare quanto sosteniamo: la struttura opera con responsabilità e con indirizzi corretti, pur avendo nel tempo ricevuto poche iniezioni di capitale rispetto ad altre aziende simili alla nostra. A ciò si aggiunge una politica di erogazione di dividendi eccessivamente generosa e, oggi possiamo affermarlo senza tema di smentita, poco lungimirante. Questo fattore è causa di evidenti contraccolpi sull’operatività, soprattutto in momenti come questi in cui il capitale è fondamentale per incidere sul mercato. Ciononostante la nostra produttività è in linea o superiore a quella di altre aziende maggiormente capitalizzate; resta, purtroppo, la penalizzazione sui risultati derivante dall’applicazione dei nuovi metodi di valutazione.
Per questi motivi sosteniamo che, proprio perché il bilancio è stato gravato da interventi di natura eccezionale, l’erogazione del premio ai colleghi non debba esser messa in discussione. Per questo ci siamo resi disponibili a trovarci anche sabato scorso con l’azienda per essere aggiornati ed affrontare insieme la discussione trovando la disponibilità da parte della Direzione.
Ad oggi abbiamo una disponibilità generica a discutere del premio.
Come è nostra consuetudine ed anche per ovvi motivi di responsabilità, porteremo immediatamente a conoscenza di tutti i colleghi il risultato del confronto non appena avremo in mano un accordo che ci soddisfi.
Cesena, 19 aprile 2013
Rappresentanze Sindacali Aziendali Cassa di Risparmio di Cesena Fiba/CISL, Fisac/CGIL, Uilca/UIL
P.S.: già nell’assemblea del 4 aprile abbiamo fatto alcune riflessioni sulla necessità di arrivare ad una fusione con BDR. Ci sembra assurdo continuare a “spendere” alcuni milioni di €uro all’anno per costi di struttura (Consigli di Amministrazione, IVA infragruppo, mancate sinergie, ecc.) che incidono sulla funzionalità, sulla produttività e sulla stessa redditività (che, se cresce, sicuramente male non fa ai dipendenti, ai soci, al territorio).