Crédit Agricole D.R. Lombardia: conference call e riunioni web


CONFERENCE CALL, STRUMENTO DI DIFFUSIONE
DELLE INFORMAZIONI O FONTE DI STRESS?

In data 31 marzo nella Intranet aziendale è stata pubblicata una “news” dedicata alle regole per la gestione delle riunioni. Nell’allegata brochure vengono spiegate con certosina precisione le regole, tutte apprezzabili, per tenere una riunione efficace, “utile e proficua” con lo scopo di “fornire un orientamento e di promuovere comportamenti virtuosi e green”.

Fra i vari punti toccati abbiamo individuato i seguenti passaggi che sono particolarmente interessanti.

– Pagina 6 punto 4: “Inviare con almeno 24 ore di anticipo rispetto alla data della riunione, l’eventuale documentazione a supporto”;
– Pagina 7 punto 6: “Limitare il numero di riunioni e audio-conference (call) allo stretto necessario ed evitare la proliferazione di incontri che rappresentano altrimenti un dispendio di energie e di tempo”.

Sicuramente i due punti qui sopra riportati forniscono lo spunto per una seria riflessione.
Il limite delle 24 ore di anticipo entro cui va spedita la eventuale documentazione sta ad indicare che la programmazione della riunione deve essere fatta con un più ampio margine al fine di permettere, a chi deve partecipare, di ricavare il tempo necessario per non sovrapporre appuntamenti commerciali, inoltre con “stretto necessario” si intende sicuramente senza inutili ripetizioni e senza sottrarre prezioso tempo a coloro che già sono oberati da mille mansioni e di tempo non ne hanno neanche per respirare.

Da tempo, nella nostra Direzione Regionale, le conference call si sono moltiplicate e continuano ad avere una proliferazione che sembra non avere fine.
Le riunioni virtuali sono almeno giornaliere per i responsabili, spesso anche più di una e fino a quattro al giorno, alle quali si aggiungono le call per i gestori.
Sembra che da quando è stato scoperto lo strumento e la sua facilità d’uso, qualcuno abbia maturato la convinzione che l’abuso possa facilitare il raggiungimento dei risultati.

Sembra che l’azienda abbia deciso di pubblicare la guida sopra citata per disciplinare questa modalità di lavoro ma sembra altrettanto che le riunioni, convocate giornalmente con un preavviso congruo, siano spesso un’utopia.

In sostanza si fa finta di non rendersi conto che occupare 8/10 ore settimanali in riunioni/call conference genera stress e malumori ed ha come unico effetto, oltre a sentirsi ripetere sempre le stesse cose, quello di sottrarre tempo prezioso all’organizzazione giornaliera del lavoro, in un momento in cui il tempo è una risorsa preziosissima.
Il tutto alla luce delle numerose e irrisolte problematiche che affliggono filiali e uffici, che hanno principalmente origine dalla cronica mancanza di personale e dalla cattiva organizzazione, da sempre denunciate dalle OO.SS.
Quello che poi stona è, nel corso delle call, il continuo raffronto e confronto fra filiali/uffici e gestori con commento delle performance di fronte a tutti.
Questo non va bene, è lesivo della dignità della persona, genera ansia e preoccupazione, oltre ad un senso di inadeguatezza che alla lunga potrebbe sfociare nella sindrome da “burn-out”.
Nel corso dell’ultimo incontro semestrale tenutosi presso la DR Lombardia abbiamo rappresentato all’azienda con dovizia di particolari l’assurda situazione ricevendo una risposta di circostanza, con il Responsabile della D.R. che si è preso l’impegno di approfondire e valutare.
Purtroppo nulla è cambiato, le call continuano a proliferare.
Per confutare quanto asserito dalle OO.SS e dai lavoratori, ci hanno riferito che in una call del 5 maggio sia stato detto dai rappresentanti aziendali che si fanno tante call conference perché i Direttori / colleghi non le ascoltano, lasciando intendere che le cose dette non vengono messe in pratica.
Ci sentiamo di rigettare in toto questa assurdità, semplicemente perché mette in dubbio la professionalità dei colleghi che invece continuano a dimostrare di averne ed in abbondanza, visti i risultati ottenuti nonostante le difficoltà create in parte dalla pandemia ed in gran parte dalla cronica disorganizzazione di un’azienda che fa ricadere sulle spalle dei dipendenti ogni responsabilità pretendendo un impegno al limite dello sfinimento, il tutto in barba ai concetti sul work life balance, che sentiamo spesso enunciare a sproposito.
Così facendo si toglie tempo alle attività ordinarie con il rischio di essere ulteriormente additati nell’ennesima call per non aver portato a termine le proprie incombenze.

Chiediamo al responsabile della Direzione Regionale di affrontare seriamente il problema richiamandolo, insieme a tutti i suoi diretti collaboratori, ad un corretto e moderato uso dello strumento, evitando che si trasformi in un’inutile “dispendio di energie e di tempo”, promuovendo comportamenti “virtuosi e green”, che oggi fatichiamo ad individuare.
La solitudine lavorativa dei colleghi andrebbe colmata non con l’aumento di call e riunioni web ridondanti ma con un reale supporto organizzativo da parte della DR ed una efficace allocazione delle risorse.

Milano, 12 maggio 2021

LE RSA FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN DELLA D.R. LOMBARDIA

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