CONCLUSIONI E RIFLESSIONI
Per concludere, pur in un quadro di progressivo miglioramento, permangono differenze significative sia in termini di presenza, che di opportunità di carriera, che di retribuzione, specialmente ai più alti livelli di responsabilità e inquadramento.
In questa situazione diventa fondamentale che, in generale, tutti i ruoli di responsabilità e, in particolare, le donne che ce la fanno a infrangere il cosiddetto “soffitto di cristallo”, attuino modalità e stili di leadership positivi. E’ necessario che agevolino e incoraggino le altre donne, che valorizzino le peculiarità femminili, che concedano fiducia, flessibilità e autonomia, nella consapevolezza che il doppio ruolo lavorativo e di cura familiare può e deve essere considerato una risorsa piuttosto che un handicap.
Diverse ricerche, infatti, dimostrano che le donne con carichi di cura sviluppano abilità di organizzazione, risoluzione di problemi e gestione dello stress che, se riconosciute e valorizzate, possono rappresentare un valore aggiunto per l’azienda e per l’ambiente di lavoro. Al contrario, mortificare ed escludere dai percorsi professionali le donne con impegni di cura familiare, considerandole portatrici di complessità organizzativa, priva l’azienda di un grande valore in termini di competenze e professionalità e la società intera di un importante contributo in termini sia economici che sociali.