A distanza di qualche settimana dal primo incontro sull’argomento, torniamo ad informare tutte e tutti sullo stato di avanzamento del rilascio dell’immobile storico di Via del Corso 232. Purtroppo grandi passi avanti non sono stati fatti e le procedure organizzative di un’operazione tanto imponente quanto delicata, procedono a ritmo ridotto e senza una direzione chiara nonostante rimanga confermata la data del 30 giugno per il rilascio dello stabile.
Riteniamo che sia ingiustificabile il fatto che, nonostante i tempi già stretti, si continuino a far passare intere settimane senza evidenti passi avanti nell’organizzazione degli spostamenti, senza aver iniziato a preoccuparsi della gestione degli archivi e dei relativi rischi operativi, senza dare indicazioni chiare ai colleghi ed alle colleghe coinvolti/e su come interfacciarsi con i clienti.
Chiunque abbia avuto a che fare con un trasloco, anche di poco conto, si rende conto di quanto sia complesso anche solo da organizzare.
Stupisce che l’azienda, dovendo abbandonare una sede fisica nella quale ha operato da più di un secolo, non abbia sentito e non senta la necessità di essere previdente, come qualunque buon padre di famiglia, ma dia, per l’ennesima volta, esempio di approssimazione e scarsa lungimiranza.
Stupisce che, per una vendita di fatto concretizzatasi da più di un anno, ci si riduca agli ultimi due mesi per finalizzare un’operazione tanto complessa.
D’altronde la gestione di questa delicata vicenda è stata demandata finora alla funzione immobiliare che nel tempo ha più volte dimostrato di basarsi più sull’improvvisazione che sulla programmazione: ci siamo forse dimenticati la dolente vicenda delle ristrutturazioni pomposamente definite “riformattazioni”, costate tanto, di qualità scadente e per niente funzionali al modello di servizio? Ci siamo forse dimenticati le chiusure di filiali appena ristrutturate, con spreco indecente di denaro? Noi sicuramente no. A Roma, negli anni, abbiamo anche assistito a varie operazioni, una su tutte la vendita del palazzo di Via dei Normanni, lontana nel tempo ma ben presente nella memoria collettiva, che rappresenta un precedente inquietante di depauperamento del patrimonio aziendale.
Come OO.SS. abbiamo finora, con il senso di responsabilità che ci ha sempre guidato, cercato di segnalare e suggerire correttivi, nel rispetto dei ruoli e riconoscendo alla Direzione di Area una predisposizione al confronto costruttivo sull’argomento.
Tuttavia, dato che più passano i giorni più i timori crescono, non vorremmo ritrovarci per l’ennesima volta a dover assistere, come purtroppo già capitato troppe volte negli ultimi anni, ad ulteriori danni di immagine ed economici dovuti ad errori strategici che potrebbero e dovrebbero essere evitati.
Roma, 4 maggio 2021
Le Segreterie