Dopo una fase di dura contrapposizione sulle modalità di applicazione dell’accordo del dicembre scorso sul piano per 1.500 uscite volontarie (300 “quota 100” e 1.200 al Fondo di Solidarietà), nella serata di ieri è stata raggiunta un’intesa che finalmente fa chiarezza rispetto a tutte le perplessità che avevamo sollevato fin dal primo incontro di verifica.
Ricordiamo che le domande pervenute all’Azienda per l’accesso volontario al pensionamento con i criteri di “quota 100”, sono state 266 su 300 posizioni disponibili, mentre le domande presentate per l’accesso al Fondo sono state addirittura quasi il doppio rispetto ai posti che l’Azienda ha finanziato e quindi messo a disposizione (2.277 domande su 1.200 posti … e questo è un dato che dovrebbe far pensare rispetto alle attuali condizioni di lavoro).
Nel corso di questa difficile fase di verifica dell’accordo del 29 dicembre, che si è di fatto trasformata in una vera e propria trattativa, siamo riusciti a dare piena attuazione ai contenuti dell’accordo raggiungendo quota 1.500 e ampliando il numero dei posti a disposizione per l’accesso al Fondo di solidarietà di ben 107 unità. In questo modo è stato possibile far ricomprendere tutte le domande di accesso al Fondo con maturazione del diritto (inteso come l’effettivo percepimento del trattamento pensionistico, comprensivo quindi dei 3 mesi di “finestra”) entro fine agosto 2024.
Per questi ulteriori 107 colleghi che potranno accedere al Fondo, le finestre di uscita saranno le seguenti percentualmente così ripartite:
- 80% circa al 30 giugno 2022
- 20% circa al 31 dicembre 2022
È stato inoltre previsto che i colleghi aventi i requisiti per “quota 100”, che abbiano presentato domanda di accesso al Fondo di Solidarietà entro il 31 marzo scorso, possano restare nel fondo oppure rivedere la propria scelta con le stesse modalità previste dall’art. 4 dell’accordo del 29.12.2020 (v. ad es. incentivi)
Sul fronte del ricambio generazionale è stato confermato il rapporto di uno a due (una assunzione ogni due uscite), già previsto dall’accordo del 29 dicembre scorso.
Date le condizioni iniziali ci reputiamo soddisfatti dei risultati raggiunti anche se avremmo preferito ottenere l’accoglimento di tutte le domande pervenute ma ci rendiamo conto che questo avrebbe comportato ingenti accantonamenti a bilancio.
Ci auguriamo che questo accordo concluda finalmente una fase di relazioni sindacali non certo all’altezza del terzo Gruppo bancario del nostro Paese inaugurando un nuovo periodo improntato alla chiarezza e trasparenza, anche in previsione dei grandi cambiamenti e delle nuove sfide che il nostro settore e il nostro Gruppo dovranno presto affrontare.
Milano, 04.05.2021
COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM FABI – FIRST CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN