Inform@fisac dicembre 2017

La CGIL è il sindacato più apprezzato. Parola di CISL

 

La ricerca risale a circa 2 anni fa, ma i dati sono talmente clamorosi che vale comunque la pena di diffonderli.

Alla fine del 2015 la CISL ha commissionato una ricerca, “L’immagine del Sindacato”, finalizzata a valutare il gradimento di lavoratori e pensionati nei confronti delle organizzazioni sindacali . L’indagine è stata svolta su un campione di mille lavoratori e pensionati iscritti e presentata in occasione della Conferenza Nazionale Organizzativa Programmatica della CISL apertasi il 16 novembre 2015 a Riccione.

La ricerca ha rivelato che è la Cgil il sindacato più apprezzato dai lavoratori.

La Cgil incassa voti da 6 a 10 (quindi sufficienza piena) dal 64,8 per cento dei lavoratori dipendenti, la Cisl si situa al 61,3 per cento, la Uil si attesta al 52,8 e Confindustria al 47,4.

La ricerca rivela poi che quasi il 40 per cento dei lavoratori dipendenti ritiene di ricevere servizi di valore economico superiore al valore dell’iscrizione.
Sono iscritti a una sigla tre lavoratori su dieci, mentre uno non lo è ora ma lo è stato in passato. Generale è anche l’apprezzamento per l’attività sindacale: solo il 7 per cento di chi è iscritto non è intenzionato alla conferma, mentre il 10 per cento di chi non lo è vorrebbe farlo. Per quanto riguarda invece la facilità di ricevere l’invito a iscriversi, in cima alla classifica si trovano pubblico impiego e lavoratori ultra-quarantenni con contratto a tempo indeterminato; in fondo gli under 40 con altri tipi di contratto.

L’indagine evidenzia altri aspetti molto interessanti. Il 54 per cento dei lavoratori dipendenti vuole che le parti sociali si occupino di questioni generali, quali lo sviluppo, l’ occupazione, le pensioni e la sanità. Circa la metà del campione è convinto della validità e necessità del contratto nazionale, ma la percentuale decresce con l’età: i giovani, infatti, sono più attenti alla contrattazione aziendale.

Infine, il rapporto tra governo e parti sociali: il 76 per cento preferisce il dialogo, mentre il restante 24 è più favorevole allo scontro.

Fonte: Ufficio Stampa CGIL Siena.

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