Dopo il comunicato unitario delle OO.SS. centrali del 17 febbraio, come RSA delle province di Caserta e Benevento ritorniamo sulla questione dei finanziamenti ai dipendenti. Molti colleghi ci hanno segnalato alcune note inserite nelle proposte di delibera che non ci sembrano in linea con la normativa.
L’iniziativa aziendale di fine 2020 pareva essere orientata a dimostrare un segno di attenzione nei confronti dei dipendenti: purtroppo però la modalità con cui è stata gestita ha sortito gli effetti di una bomba esplosiva che sta inquinando l’aria già pesantissima che si respira nelle filiali.
Chiediamo allora con questo documento all’Area Territoriale di chiarire la linea interpretativa della normativa sui fidi ai dipendenti, di fornire precise indicazioni agli organi deliberanti e, in piena trasparenza informare il RSA sugli sviluppi al fine di dare risposte certe a tutti i colleghi. Ad esempio, come mai le richieste di aumento fido deliberate a gennaio sono state accolte senza sostanziali modifiche mentre quelle presentate a febbraio hanno subito confuse sforbiciate in nome di una subentrata parametrazione legata al merito creditizio?
La direzione ci illustri per quale ragione i colleghi sono stati discriminati? Alle riduzioni operate in sede di delibera, perché non è seguita un’azione informativa adeguata ed educata che rispettasse la dignità dei dipendenti? Ancora, la direzione si sforzi di chiarire in quale documento si fa riferimento al merito creditizio per i dipendenti a proposito di queste istanze di aumento di fido; soprattutto, dinanzi a quella “indiscrezione” che individuerebbe nelle 5-6 mensilità nette il livello discriminante per la concessione, quale quadro direttivo ad esempio potrebbe mai arrivare al famoso limite dei 30000,00 euro previsti? Prendendo in considerazione questo esempio è chiaro che qualcosa deve essersi inceppato rispetto ai propositi con cui era nata l’agevolazione.
Nell’approfondire l’incredibile questione, l’ A.T. non trascuri di interloquire con gli organi deliberanti per verificare l’assurdo motivo che li ha indotti ad utilizzare come note delle delibere concetti del tipo “Si propone fido CC … in considerazione del reddito netto percepito, ai sensi della U581/009 del 31.12.2020 e della C 757/072 del 31.12.2020;”.
Cosa c’è di strano? C’è di strano che in questi due documenti non si evidenzia alcuna limitazione riferita al reddito netto percepito. Quindi i deliberanti hanno declinato le richieste dei colleghi spesso non solo senza sentire la necessità di avvisarli preventivamente ma addirittura dichiarando il falso!
Abbiamo denunciato l’accaduto alla nostra segreteria nazionale per fare in modo che anche dalla D.G. si avviino le verifiche del caso.
Specifichiamo che anche nel recentissimo aggiornamento del 23 febbraio del Doc. 757 nel paragrafo 2.2 al massimo si evidenzia il principio: ‘N.B.: rimane fermo il principio che ai fini della valutazione del rischio e della fissazione delle condizioni in genere, il personale in quiescenza deve essere considerato come clientela ordinaria.’
Insomma, deve esserci sfuggito qualcosa.
Speriamo di avere presto delle risposte adeguate e convincenti per dare allora un significato a questa sconcertante modalità utilizzata dall’azienda di gestire le proprie Risorse Umane.
Nel frattempo si potrebbe pensare di adeguare la normativa. Fare un passo indietro. E chiedere scusa.
Caserta, 26 febbraio 2021
RSA Caserta e Benevento
La Segreteria