Oggi lanciamo la mobilitazione delle donne della Fisac per la giornata internazionale della donna e per tutto il mese di marzo #lottomarzo
La nostra parola d’ordine per la mobilitazione dell’8 marzo 2021 è #DiamoCreditoAlleDonne nelle diverse accezioni che il termine credito può assumere (autorevolezza, fiducia, stima, finanziamento ecc.), declinandolo a partire dalle considerazioni più generali, che hanno un senso più confederale, a quelle più specifiche della categoria.
Il primo messaggio, che vogliamo lanciare oggi stesso è DIAMO CREDITO ALL’INTUITO E ALL’INTELLIGENZA FEMMINILE.
Vogliamo cominciare proprio qui, tributando il giusto riconoscimento alle lavoratrici, che si sono contraddistinte nel contrasto al Covid 19 e nella cura delle persone e che per questo sono state insignite della Croce dei Cavalieri della Repubblica Italiana. Noi le conosciamo soltanto grazie a questa onorificenza, che il Presidente della Repubblica ha voluto consegnare, altrimenti sarebbero rimaste nell’ombra, come sempre, come tante altre.
Pensiamo in particolare all’intuito di Annalisa Melara, l’anestesista che nell’ospedale di Codogno ha fatto il tampone al cosiddetto paziente 1, infrangendo i protocolli redatti secondo le linee guida dell’OMS e scoprendo la circolazione del virus in Italia. Lei e la dottoressa Laura Ricevuti si sono prese cura del primo paziente Covid e insieme di tutta la comunità di Codogno, cambiando il decorso del contagio.
Ricordiamo l’immunologa Claudia Balotta dell’ospedale Sacco di Milano, responsabile del team di ricerca a maggioranza femminile dell’Università Statale, che ha isolato il ceppo italiano del coronavirus sui primi pazienti di Codogno, e che – intervistata nella trasmissione di Maria Annunziata mezz’ora in più – ha denunciato la condizione delle ricercatrici con contratto precario come Alessia Lai, che pure ha collaborato attivamente alla scoperta.
In realtà il primo ceppo italiano del Covid 19 era stato individuato qualche giorno prima nel Laboratorio di Virologia dell’Ospedale Spallanzani di Roma, diretto da Maria Rosa Capobianchi, che è diventata il simbolo della riscossa delle donne del sud per questa scoperta, realizzata insieme a Concetta Castilletti, responsabile dell’unità di ricerca virus emergenti.
Senza queste donne il virus avrebbe agito indisturbato per un tempo più lungo e si sarebbe diffuso in modo ancora più rapido. La presenza di queste donne è stata quindi determinante per individuare e arginare il contagio da coronavirus in Italia.
Dare credito e autorevolezza a queste donne non solo è stato giusto, ma ha quindi prodotto un vantaggio per tutta la comunità, rendendoci più forti nel contrasto alla pandemia.
Da qui all’ottomarzo troverete sul sito e sulla nostra pagina FB un messaggio al giorno che potrete condividere e utilizzare per dare voce alla mobilitazione, nelle forme che riterrete più congeniali, fino al 30 marzo, data in cui stiamo organizzando un incontro conclusivo di approfondimento dei temi più ripresi e valorizzati.
Al prossimo messaggio
Esecutivo Donne Fisac CGIL
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