OPLÀ: Protagonisti del rinnovo contrattuale
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Tutti impegnati e protagonisti per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
Il settore assicurativo sta affrontando da tempo cambiamenti profondi legati alla digitalizzazione e all’innovazione, alle nuove normative europee, ai nuovi competitors, alla pandemia.
In questo contesto si va a rinnovare il CCNL ANIA, scaduto il 31 dicembre 2019 , al cui interno l’unica Compagnia con dipendenti produttori è Generali Italia.
Per tale motivo in tanti anni non siamo riusciti a far sentire la nostra voce e ad ottenere miglioramenti normativi ed economici.
Oggi Fisac CGIL dimostra la volontà di rafforzare tutele e previsioni che ci riguardano considerando la nostra categoria una delle priorità per le richieste da inserire nella piattaforma di rinnovo contrattuale.
Per questo crediamo sia funzionale e d’aiuto ricordare a chi andrà a trattare per noi in ANIA quali siano davvero le questioni più urgenti ed essenziali da condividere prima con le altre Organizzazioni Sindacali e da portare, poi, al tavolo della trattativa con l’Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione, questioni urgenti ed essenziali che attengono articoli attuali da modificare o nuovi da inserire nella piattaforma del CCNL che è in via di stesura.
Abbiamo iniziato a definire , attraverso l’accordo aziendale del 20 dicembre 2020 siglato per noi dalla coordinatrice Elisabetta De Marco, alcuni contenuti che saranno recepiti nel nuovo CCNL e avviato un confronto con l’azienda che rappresenta un percorso verso la pari dignità con gli altri dipendenti della Compagnia, ad esempio, attraverso la previsione di un premio variabile per i produttori (derogando l’art.82 CCNL in cui si scriveva che le erogazioni aziendali come i premi di produttività non riguardavano il personale addetto all’organizzazione produttiva ed alla produzione per il quale era esclusa la possibilità di negoziare in sede aziendale tale materia, salvo erogazioni destinate alla previdenza).
Dobbiamo proseguire, cercando di recuperare i tanti anni e rinnovi contrattuali perduti, su questi temi:
- Definizione del mansionario in maniera puntuale con implementazione di tutte le attività svolte quotidianamente e motivate dal digitale e dalle nuove tecniche di comunicazione ed organizzazione oltre che dal caring e dalla necessaria formazione, non menzionate nell’art. 138 legato alla previsione di un orario di lavoro, con flessibilità in ingresso ed in uscita adeguate, che valorizzi e definisca il perimetro dell’attività e permetta di prevedere un futuro accesso al part-time, al buono pasto, al diritto alla disconnessione, agli straordinari.
- Come conseguenza del riconoscimento delle tante mansioni non riconducibili immediatamente alla vendita attualmente non pagate, previsione di un aumento dello stipendio fisso (ricordando che nel caso del 1° e 2° livello non arriva al reddito di cittadinanza) che le remuneri perché assorbono almeno due terzi del tempo lavorativo e riconoscimento al 100% ai fini contributivi degli incentivi e dei compensi provvigionali (mentre oggi il 25% di tali guadagni viene calcolato come rimborso nell’art.145 CCNL) dal momento che i rimborsi sono già previsti in un loro specifico capitolo (art. 147 e 82 lettera g CCNL) oltre all’erogazione della media provvigionale per le ore di formazione sostenute durante l’orario di lavoro analogamente a quanto previsto per i colleghi del contact center all’art.64 CCNL.
- Passaggio in parte I del personale di produzione (registrato all’Inps come impiegato) analogamente a quanto ottenuto nello scorso rinnovo contrattuale dai dipendenti del Contact Center con specifica declaratoria nell’art.136 del CCNL e allegato 9.
Tale passaggio risolverebbe in prospettiva tutte le criticità della nostra categoria perché sarebbe possibile immaginare un’evoluzione di carriera ulteriore rispetto al commerciale in ambito amministrativo o tecnico o legato ad una specifica competenza o titolo personali.
Ci piace ricordare che nell’organizzazione produttiva lavorano persone preparate, munite di titoli professionali, di laurea e master e con lunga esperienza che potrebbero portare anche in nuovi ruoli e responsabilità, fuori dal recinto in cui ci costringe e confina l’essere stati assunti nel settore commerciale.
Ci preoccupa pensare che nell’attuale contratto le logiche di riconoscimento del valore e dei profili meritevoli dell’organizzazione produttiva siano affidati ad un percorso non noto e leggibile con chiarezza con la conseguenza che siamo arrivati al punto che le anzianità di servizio sono tali che tanti colleghi si troveranno a vendere a clienti potenziali e a fare visite dirette fino a 67 anni e oltre, senza possibilità di immaginare una riqualificazione in altro ruolo dal momento che anche il nuovo modello OP prevede una crescita professionale tutta racchiusa nella parte II del CCNL ed è appeso alle scelte di mandato dell’agenzia in cui si opera.
Nella declaratoria si parla di attività di vendita, assistenza alla clientela, funzioni ausiliarie connesse al ciclo di vendita e di attività di back office che configurano professionalità di tipo impiegatizio per svolgimento di attività con procedure altamente predefinite, standardizzate, peculiari del ciclo di vendita a cui potremmo aggiungere quelle svolte dai produttori come la profilazione del cliente, la preventivazione e l’ emissione dei contratti (mansioni un tempo svolte da impiegati della Compagnia nelle filiali di direzione o dalla segreteria nelle agenzie), unitamente all’organizzazione dell’incasso e alla conservazione della produzione e al servizio di incasso, all’elaborazione di ticket ed agli estratti conto, alla gestione degli arretrati e alla cura dei sinistri nell’attività di caring nei confronti del cliente.
Queste mansioni, recita la declaratoria, “potranno essere riconducibili ai sensi dell’art.2103 c.c.” (aggiornato al 2021) “a quelle del 3° livello di inquadramento amministrativo di cui alla Disciplina Speciale, Parte I, Sezione Prima” e in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali.
- In merito alle pressioni commerciali è necessario predisporre un accordo analogo a quello già in vigore nel contratto ABI nel quale comportamenti, organizzazione del lavoro e linguaggio risultino particolarmente sorvegliati allo scopo di evitare pressioni commerciali che possano produrre danni alla salute, stress lavoro correlato e forte disagio lavorativo nel rispettare pienamente la normativa IDD e la tutela del cliente-consumatore.
- La formazione inerente la riqualificazione e l’addestramento professionale deve essere prevista fino al 4° livello, e non fino al 3° come oggi indicato nell’art.67 CCNL, a maggior ragione alla luce delle motivazioni che hanno sostenuto lo sviluppo del nuovo modello organizzativo volto alla valorizzazione dell’op.
- Nell’ambito della tutela della salute importante estendere la visita medica oculistica, come recita l’art.52 CCNL, una volta l’anno anche ai produttori per il costante e prevalente uso del tablet nello svolgimento dell’attività giornaliera e predisporre uno studio sul rischio stress lavoro correlato specifico per la categoria.
- Nella contrattazione di genere opportuno un richiamo alla normativa OIL , recentemente recepita, in tema di molestie sessuali come atti non voluti sul lavoro anche da parte di clienti, quando in passato ci si riferiva a molestie sul luogo di lavoro e attuati da parte di colleghi e datore di lavoro e funzionale un incremento dei permessi per i padri, in evoluzione rispetto all’attuale normativa.
Riassumendo vogliamo che il valore del nostro lavoro, ripetutamente definito da Generali Italia come prezioso e di eccellente livello professionale venga riconosciuto nero su bianco nel CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO facendoci sentire alla pari con gli altri dipendenti in dignità, diritti e reddito.
Se per farlo dobbiamo supportare la nostra attività con tutta la forza della nostra categoria credo che siamo pronti a mobilitarci per una battaglia cruciale per il futuro.
Dobbiamo sentirci tutti impegnati in prima persona per raggiungere risultati concreti.
Io ci sono.
Elisabetta Masciarelli
Coordinatrice Nazionale OP Fisac CGIL Generali Italia