Inform@fisac maggio 2017

 

RASSEGNA STAMPA

 

UNIPOL in rotta verso BPER

Unipol continua a rafforzarsi nell’azionariato della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Il gruppo assicurativo sarebbe già ampiamente sopra il 5,01% dell’ultima comunicazione al mercato. Quota che, già di per sé, posiziona il gruppo bolognese come primo azionista dell’istituto, seguito solo dalla Fondazione di Sardegna al 3,012 per cento.

L’affondo di Unipol dell’ultimo periodo, secondo quanto riportano fonti finanziarie, avrebbe portato la partecipazione vicina al 10 per cento, soglia oltre la quale è necessaria l’autorizzazione di Banca d’Italia. Il gruppo non commenta le indiscrezioni, ma d’altra parte il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, non aveva fatto mistero dei progetti relativi alla partecipazione in occasione dell’assemblea degli azionisti del 27 aprile scorso: «valuteremo» aveva risposto a margine del consesso a quanti chiedevano fosse possibile la crescita della quota in Bper al 10 per cento. Proprio in quell’occasione, poi, il direttore generale Matteo Laterza aveva spiegato che UnipolSai investe «o perché crede nel valore finanziario dell’investimento o per valorizzare tutte le attività in campo assicurativo sia con le agenzie che con il canale della bancassicurazione».

Fra Unipol e Bper al momento il legame, oltre che azionario, è di partnership nella distribuzione delle polizze della prima attraverso gli sportelli della seconda. Un accordo in scadenza nel 2019, quindi che non ha urgenza di essere rinnovato subito. Diverso il discorso dell’intesa di bancassurance con il Banco Popolare, in scadenza il prossimo 30 giugno, dopo una proroga di sei mesi, Unipol ha un’opzione put per uscire dalla partnership e se lo facesse le sarebbe anche riconosciuto un indennizzo. In questo caso la soluzione arriverà a breve.

Il mercato, intanto, segue con interesse le mosse di Unipol nel settore finanziario: il titolo di Bper ha archiviato l’ultimo mese con un rialzo del 14%, che ha portato il saldo degli ultimi sei mesi al +33%. Nello stesso periodo Unipol ha segnato un balzo del 63 per cento.

 

Fonte: www.ilsole24ore.it


 

Da più parti viene ribadito che questa mossa è un presupposto per la sempre più probabile acquisizione, da parte di Bper Banca, di un asset che il Gruppo bolognese non ritiene più strategico, vale a dire il proprio istituto di credito Unipol Banca.

Il rafforzamento della partecipazione sarebbe anche funzionale a un riassetto delle attività bancarie di Unipol, destinate a passare a Bper: secondo quanto comunicato in passato dal Gruppo bolognese, la valorizzazione di Unipol Banca sarebbe anticipata dalla creazione di una bad bank in cui confluirebbero i crediti deteriorati dell’istituto. Uno schema che evidentemente ricalca quello che ha caratterizzato il salvataggio, o riesumazione, delle quattro bad bank salite alla ribalta: Banca Marche, Etruria, Carife, Carichieti.

Evidente l’interesse reciproco dei due Gruppi per l’operazione: il Gruppo Unipol si liberebbe dei crediti deteriorati della propria banca e Bper acquisirebbe il nuovo asset depurato delle parti problematiche, oltre alla valorizzazione in misura consistente del patto parasociale su cui la governance da tempo lavora per garantirsi, nell’ambito del proprio capitale, un gruppo solidissimo di soci, granitico di fronte anche a possibili assalti esterni. Di conseguenza Bper Banca potrebbe ripetere con successo l’operazione già brillantemente portata a termine poco tempo fa riguardo la rinata Cassa di Risparmio di Ferrara.

«Se i rumors fossero confermati, Bper assorbirebbe solo gli asset performanti che comunque hanno una bassa efficienza operativa – è il commento degli analisti di Banca Akros – stimiamo un valore potenziale di circa 300 milioni di euro per gli asset bancari di Unipol, che raddoppierebbe la sua quota in Bper dal 10 per cento al 20 per cento».

 

Fonte: La Gazzetta di Modena


 

Non è facile trasformare la latta in argento. Così Mediobanca Securities intitola una nota sulla Banca popolare Emilia Romagna . Nei giorni scorsi, ricordano gli analisti della banca d’affari, indiscrezioni di stampa hanno riferito che l’aumento nel capitale di Bper da parte di Unipol Gruppo Finanziario potrebbe essere preparatorio al conferimento di Unipol Banca a Bper . “È nostra convinzione che Bper dovrebbe iniziare a prendere in considerazione un simile deal se, e solo se, Unipol mantenesse più del 50% delle esposizioni non performanti, Npe, di Unipol Banca”, sottolineano gli analisti di Mediobanca.

Comunque, incorporando Unipol Banca, i ratio sulla qualità del credito di Bper peggiorerebbero. “Calcoliamo, infatti, che l’incorporazione di Unipol Banca in Bper aumenterebbe il profilo di rischio della nuova società. Il ratio Npe lordo di Unipol Banca è pari al 35% contro il 22% di Bper, quindi il ratio Npe lordo rispetto ai prestiti lordi dell’entità combinata sarebbe pari al 24%, approssimativamente lo stesso di Banco-Bpm. Comprendendo le svalutazioni addebitate in Unipol Holding, i ratio di copertura di Unipol Banca sarebbero allineati a quelli di Bper a circa il 45%, a sua volta allineati alla media nazionale”, precisano a Mediobanca .

Il risultato della simulazione di Mediobanca dimostra che Bper può mantenere non più del 50% delle Npe lorde di Unipol Banca prima che il suo profilo di rischio peggiori. Dal momento che i ratio di copertura di Unipol Banca sono allineati a quelli di Bper , i tassi di copertura rimarranno invariati. “Ma data la pressione sulle banche italiane da parte dei regolatori, non possiamo immaginare un ratio Npe lordo rispetto ai prestiti lordi superiore a un già elevato 22%. Quindi, nel tentativo di abbassare il rischio di Unipol Banca e renderla più interessante, pensiamo che Unipol dovrebbe mantenere almeno il 50% dei prestiti deteriorati di Unipol banca”, proseguono gli esperti della banca d’affari.

Soffermandosi di più su Unipol Banca, gli analisti di Mediobanca hanno stimato che i profitti della banca potrebbero raggiungere 45-50 milioni di euro nel 2020 dopo aver tagliato il 50% delle Npe, dopo 70 milioni di euro di benefici dai costi di finanziamento, dopo risparmi per 28 milioni di euro (il 9% della base di costi di Unipol Banca nel 2016, la stessa percentuale target di Banco-Bpm ) e un costo del rischio di 50bps pari ai livelli pre-crisi di Unipol Banca.

Al prezzo di chiusura del titolo Bper di venerdì 5 maggio, la valutazione di Unipol Banca a circa 0,35 miliardi di euro richiederebbe l’emissione del 14% del numero di azioni, con conseguente diluizione dell’utile per azione del 5,5% nel 2019 e del 2% nel 2020. Il possibile riporto a nuovo delle perdite fiscali potrebbe mitigare tale diluizione, ma questo non è incluso nella simulazione poiché gli analisti di Mediobanca non sono sicuri se queste imposte differite attive potrebbero essere state già utilizzate a livello di Unipol Gruppo Finanziario. Mediobanca ha confermato il rating outperform e il target price a 6,30 euro sul titolo Bper che al momento in borsa segna un +0,69% a 5,125 euro.

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