Rappresentanze Sindacali Aziendali CR Brà
Alle colleghe e ai colleghi della Cassa di Risparmio di Bra
Stra … ordinario!!!
In occasione dell’incontro di presentazione del progetto MBO (Management by objectives, nome “moderno” per definire il sistema incentivante, sui cui torneremo con uno specifico comunicato) abbiamo discusso con la banca sul tema del lavoro straordinario.
L’azienda infatti, richiamando “il personale ad utilizzare più efficacemente il proprio orario” ha richiesto ai direttori di filiale e ai responsabili di ufficio “di pianificare preventivamente le esigenze di straordinario e di comunicarle all’ufficio scrivente (Risorse Umane) con cadenza settimanale (al lunedì).”
Da parecchio tempo denunciamo, negli incontri sindacali aziendali e di gruppo e nei comunicati, che lo straordinario nella nostra banca sia davvero troppo (nel 2016 sono state superate le 10.000 ore, per parlare solo di quelle “segnate” e, ovviamente, senza contare quelle dei quadri direttivi).
Con l’eccezione del periodo pre e post migrazione, in cui era “fisiologico” un aumento del lavoro, il permanere di quantità elevate di straordinario dopo oltre un anno mezzo ha, ovviamente, altre spiegazioni: il cambio di modello distributivo, il cambio di ruoli derivanti da Footprint, la formazione ritardata e soprattutto, il fatto che, in 3 anni, siamo circa 25 persone in meno.
Abbiamo chiesto e ci saremmo aspettati assunzioni (almeno pari alle 6/7 persone che “rappresentano” le 10.000 ore): sarebbe stato il modo per “dare una mano” alle persone che lavorano e anche a quelle che un lavoro non ce l’hanno.
Saremmo stati comunque nei numeri del piano industriale di BPER che prevede una riduzione del personale del 5%.
Invece l’”accanimento” è continuato con Footprint che ha particolarmente penalizzato la nostra banca stabilendo un numero di filiali spoke light o con 1 e 2 addetti superiore a quello di tutta BPER banca (che ha circa 800 filiali) e prevedendo, in definitiva, un numero di persone impiegate nella rete inferiore a quello precedente.
Proprio perché ritenevamo che tutti fossero consci di questa condizione, abbiamo detto alla banca che non ci saremmo aspettati l’invito a un uso più efficace del tempo e la richiesta a direttori e responsabili, già soggetti e pressioni, report, indicazioni, obiettivi, ecc. ecc. ecc., di predire il futuro indovinando quando mancherà la linea, quando ci sarà una differenza o
quando un collega non starà bene.
E abbiamo segnalato il rischio che qualcuno, non interpretando correttamente il “messaggio”, possa richiedere di proseguire come prima, tranne in una cosa: ‘non segnare più’ o ‘segnare di meno’.
Dalla banca abbiamo appurato che non c’è alcuna indicazione di lavorare e non segnare (e non poteva essere altrimenti) e abbiamo convenuto che se la banca chiede un impegno aggiuntivo rispetto a quello normale (a qualunque titolo, perciò anche per formazione, riunioni, ecc.) è da considerare straordinario e va segnato.
Pertanto ogni interpretazione difforme è da considerarsi “fantasiosa”.
E’ opportuno ricordare, ai colleghi come alla banca, alcune norme che regolano il lavoro straordinario.
“Al personale è vietato … entrare o trattenersi nei locali dell’impresa fuori dell’orario normale, salvo che ciò avvenga per ragioni di servizio”:
pertanto, ribadiamo, se le ragioni sono di servizio è da considerarsi straordinario.
“L’impresa deve porre il lavoratore/lavoratrice in condizione di conoscere le procedure di lavoro predisposte dall’impresa stessa con riferimento specifico alle mansioni che il lavoratore/lavoratrice medesimo è, di volta in volta, chiamato ad espletare. … Qualora si renda necessario illustrare dette procedure, ciò avverrà durante l’orario di lavoro mediante apposite riunioni nell’ambito dei servizi o uffici alle cui attività le procedure stesse si riferiscono”:
pertanto non è opportuno studiare le circolari … a casa.
Ricordiamo anche che le stesse regole valgono anche per i quadri direttivi per i quali “La prestazione si effettua, di massima, in correlazione temporale con l’orario normale applicabile al personale inquadrato nella 3ª area professionale addetto all’unità di appartenenza …” che per la maggior parte di uffici e filiali della nostra banca termina alle 16,45.
Riteniamo propria giusta l’attenzione che la banca pone all’eccesso di straordinario e ricordiamo a noi tutti che quella per la riduzione dell’orario di lavoro è una battaglia lunga e sacrosanta volta a migliorare la qualità della vita di chi lavora e a dare opportunità a chi un lavoro non ce l’ha.
Altrettanto sacrosanta è la battaglia per uniformare l’orario di fatto a quello di diritto: proprio per questo siamo certi che la banca si adopererà per evitare frasi del tipo “ho chiamato in filiale/ufficio alle 17 e non c’era più nessuno”, magari seguita da una telefonata sul cellulare (sia esso aziendale o personale).
Se vogliamo dare una prospettiva vera e collettiva
- ai colleghi che hanno “tenuto su la baracca” per tanto tempo per permetterci, come è stato ricordato nella festa degli auguri di fine anno, di raggiungere ben oltre i 150 anni che quest’anno festeggia BPER;
- ai colleghi provenienti da altre banche che hanno arricchito la professionalità complessiva;
- ai colleghi più giovani che pensiamo non possano avere un futuro fatto solo di “quante polizze?” e “ringrazia che hai un lavoro”
continuiamo a pensare che siamo troppo pochi per poter far fronte a impegni e obiettivi.
Con una quantità adeguata di persone ne guadagnerebbe la qualità del nostro lavoro evitando il maggior rischio di errore dovuto al fisiologico calo di concentrazione per il “super lavoro” (e non siamo certi che in caso di contestazioni l’azienda terrà conto di ciò). E, in definitiva, ne guadagnerebbe la qualità del servizio che, quotidianamente e tutti insieme, offriamo alla clientela.
Continuiamo ad attendere, fiduciosi, risposte.
… e proverete la differenza di lavorare e di comandar…
(Se otto ore, Canto delle mondine)
Rappresentanze sindacali aziendali Cr Bra
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL
Bra, aprile 2017